
Non sono i nostri soldi, perché i nostri soldi non esistono.
Indice.
L’articolo è lungo, vi consiglio di leggerlo a sezioni se non avete tempo di farlo in una volta sola. Ecco i capitoli:
- La rabbia popolare nei confronti degli sprechi: «le tasse dei cittadini non possono essere usate in questo modo!»
- L’origine del denaro e delle istituzioni.
- I sistemi che esistono prima della nascita della moneta.
- Perché molti credono che l’oro sia importante per garantire la validità del denaro?
- La nascita del sistema bancario commerciale, l’industria, la crescita dei prezzi.
- La necessità di utilizzare il contante.
- Cancellazione del debito, misericordia, assoluzione, parassitismo, gestione della povertà, ricchezza sconsiderata.
- Riepilogo e conclusioni sul funzionamento dei sistemi monetari.
- Note d’interesse e approfondimenti.
La rabbia popolare nei confronti degli sprechi: «le tasse dei cittadini non possono essere usate in questo modo!»
C’è una rabbia popolare che viene richiamata ogni qual volta si viene a sapere, che i soldi vengono sperperati per cose che non funzionano.
La rabbia è fondata su buoni motivi, perché nessun impiegato pubblico dovrebbe agire male di proposito. Sarebbe chiamato a dare il meglio di se stesso, ma sappiamo che le cose non vanno in questo modo.
Il problema che spiegherò in questo articolo è che gli impiegati pubblici non vengono pagati con i nostri soldi. Pagare con i nostri soldi, raffigura una situazione di partenza in cui sono i cittadini ad aver inventato il denaro per loro iniziativa all’inizio di tutti i cicli economici. Ma quando sarebbe cominciato tutto ciò?
L’origine del denaro e delle istituzioni.
Gli economisti convenzionali tendono a dire che un gruppo di persone intraprendenti è riuscito ad ottenere credibilità nel sistema. E questo gli ha permesso di creare il denaro come mezzo di transazione.
In questo processo però, non si capisce chi abbia avuto il potere iniziale di creare dei soldi da far accettare ad altri. Quali sono stati i processi che hanno favorito l'accumulo di ricchezza finanziaria, e chi ha creato il contesto di accettazione generale di questa ricchezza.
Allora si potrebbe pensare ad un processo di accumulo materiale. Delle merci da stoccare, che poi potevano essere scambiate con altri. Sì, ma come? In un ipotetico stato naturale dell’uomo, dove potevano essere accumulate le merci? E perché ci sarebbe stata la necessità di accumularle oltre il necessario. Alcuni individui avrebbero dovuto spendere delle risorse materiali solo per gestire l’accumulo. Il cibo è deperibile, e altre merci avrebbero avuto bisogno di una struttura vigilata. Tutte queste operazioni avrebbero avuto un costo materiale, ma sostenuto da chi?
Invece viene da pensare che se l’uomo avesse avuto questo stato naturale, avrebbe scelto di condividere ciò che riusciva ad ottenere, senza contabilizzare nulla. Gli scambi avvenivano, senza pensare al fatto che gli scambi avvenivano. Le comunità sopravvivevano solo dove era naturale ottenere risorse e condividerle.
Per gli economisti convenzionali invece, alcuni uomini avrebbero avuto all’inizio di tutti i cicli economici dei mezzi di pagamento che qualcuno avrebbe iniziato ad usare, perché qualcuno avrebbe iniziato ad usarli prima. Ma prima quando?
Si fa riferimento allora all’idea che alcune merci sarebbero state scelte nel tempo, per diventare mezzi di scambio ottimali. Questi si sarebbero evoluti in moneta-merce, e poi sarebbe intervenuta un’istituzione predatoria chiamata “lo Stato ladro”, che avrebbe utilizzato la moneta dei cittadini per sostenere delle persone che non fanno nulla di produttivo.
Esiste la componente improduttiva nel servizio pubblico? Sì, non si può certo negare questo aspetto.
Da un punto di vista della teoria monetaria moderna però, l’istituzione nasce prima della nascita dei mezzi di pagamento. Dove questa teoria si oppone al ragionamento di una nascita di un mezzo di pagamento, al di fuori di un sistema istituzionale.
Secondo la teoria monetaria moderna, il sistema economico nasce proprio per acquisire delle risorse materiali e di forza lavoro. I cittadini vengono obbligati a versare tributi materiali all’autorità costituita, e questo da vita al contesto monetario.
In questo articolo vedremo passo per passo come il versamento dei tributi materiali avvenga, e come il mezzo di pagamento viene inserito nel sistema, fino a diventare valuta di scambio corrente. Mettendo fine al paradosso di quando il denaro sarebbe nato, e capiremo anche chi ha inventato l’istituzione per primo, e perché. Nel frattempo basti pensare che chi è riuscito a diventare colui che comanda gli altri, decide anche il tipo di sistema economico da imporre. Il denaro è un qualcosa che deve essere di un certo materiale, oppure solo un qualcosa di annotato presso un sistema contabile? L’istituzione crea i soldi, e decide anche che tipo forma dargli. Se i soldi saranno di carta, o di metallo. Elettronici, o scritti su dei libri contabili di carta.
Tutto il processo viene avviato dalla necessità da parte dei cittadini di assolvere ad obblighi tributari. Alcuni cittadini verranno assunti dall’istituzione stessa, che li paga utilizzando il proprio mezzo di pagamento. E altri cittadini dovranno lavorare per coloro che lavorano per l’istituzione, ricevendo in cambio il mezzo di pagamento inventato nel sistema, che non è controllato dai cittadini!
In questo processo va sottolineato un fatto: l’istituzione prima spende i soldi nell’economia, e solo dopo può ritirarli tramite le tasse. Il contrario non può avvenire. Dove questo discorso va contro le scuole economiche convenzionali che tendono a dire che il denaro nasce dai cittadini, e questo viene poi utilizzato per pagare i dipendenti pubblici.
La teoria monetaria moderna invece approccia in modo differente, stabilendo che il denaro speso acquista forza lavoro e materie prime, e le tasse obbligano all’uso del mezzo di pagamento. La disoccupazione è creata dalla nascita del sistema monetario. Un momento prima ognuno era impegnato nelle sue attività e tutti facevano qualcosa. Il bisogno del denaro però, crea il concetto di disoccupazione, di ricerca del lavoro. O meglio la disoccupazione è quella condizione in cui si cerca un lavoro, ma… questo deve essere pagato nell’unità di misura corrente decisa dall’autorità. Altrimenti potremmo non essere disoccupati facendo qualsiasi cosa di cui la comunità ha bisogno. Basti pensare a tutte le aree verdi che non vengono mantenute con la scusa che il denaro è limitato.
Nel momento in cui nasce il sistema economico, tutto viene vincolato alla decisione di chi spende il denaro. Tutto questo ha delle conseguenze dirette sulle nostre decisioni personali.
I sistemi che esistono prima della nascita della moneta.
A questo punto rimane una domanda: ma chi ha creato l’istituzione per primo? Anche qui parrebbe non esserci una risposta perché: che credibilità avrebbe dovuto avere la prima persona che ha deciso che lui avrebbe comandato su tutti gli altri?
Nell’ambito della teoria monetaria moderna si parte da una situazione in cui la figura dello Stato già esiste. Ma prima cosa c’era?
Per gli appassionati di tematiche sull’origine dell’uomo e dell’Universo, ci sono diverse tesi sull’origine della civiltà. Questa può essere stata generata da esseri superiori, che hanno creato anche gli esseri viventi con le loro fattezze. Rimane sempre la domanda: chi ha creato gli esseri superiori?
Tutti questi conflitti logici possono essere dissolti partendo da un presupposto dove, l’Universo è stato creato per la necessità di fare qualcosa che non sarebbe stato possibile fare se l’Universo non fosse esistito.
Tutti coloro che prendono questo assunto per buono, possono risolvere così tutti i vari paradossi regressivi. Dove la Coscienza unico essere esistente, aveva la necessità di dividersi in più parti, anche solo per spostarsi in uno spazio, che altrimenti non ci sarebbe stato. Una cosa sola è sempre nello stesso punto, perché quello è l’unico punto che esiste. Nel momento in un cui la cosa unica si divide in due, ecco che si crea lo spazio, e la variazione di spazio crea il tempo.
La divisione in tante parti di una Coscienza unica, ha creato il modo di fare esperienze diverse. Ognuno di noi è una parte di una cosa unica, e sta sperimentando questa realtà suddivisa in tante parti. Ogni parte con la sua esperienza da svolgere.
Nell’atto della divisione è stato deciso che qualcuno avrebbe recitato la parte del creatore, e altri la parte dell’essere creati. Anche se chi fa la parte del creatore viene sempre da dove tutto è partito, questo non si ricorda più che lui è una parte del tutto, e noi non ci ricordiamo della creazione. Di come tutto ha avuto inizio.
L’Universo è partito da una divisione che ha creato due divinità contrapposte, e poi queste hanno generato a loro volta delle creature che possiamo considerare divinità inferiori. Costoro hanno creato l’uomo per loro necessità. Cioè perché ne avevano bisogno, e non per amore o altruismo.
Per poter governare l’uomo hanno imposto dei culti religiosi, e da questo impianto sono poi nati i sistemi monetizzati. Anche in altri pianeti suppongo si possono trovare le stesse strutture economiche descritte dalla teoria monetaria moderna: un entità gerarchica superiore, impone una tassazione che obbliga gli altri ad utilizzare un sistema di pagamento deciso dall’autorità stessa. Ma come avviene in senso pratico tutto ciò?
Nella storia dell’umanità, è pieno di racconti in cui si dice che i governati, le persone che hanno avuto un ruolo di comando, conversavano e venivano contattati da altri esseri.
Questi esseri, che noi potremmo considerare a seconda della nostra cultura con diversi parametri, possono assumere le fattezze di divinità, angeli, apparizioni mariane e creature di un altro mondo. E loro suggeriscono quali metodi utilizzare per creare il sistema sociale.
Il modo migliore per gestire il sistema è dividere la società in classi sociali, e imporre un culto dove l’umanità dovrà estinguere un debito, per una colpa di aver lasciato che qualcuno si sacrificasse per salvare l’umanità stessa.
Sappiamo che questo tipo di storia non è solo propria del cattolicesimo, ma che si è diffusa in vari modi, in diversi contesti culturali. Ogni cultura necessita che questo tipo di storia venga raccontato in modo diverso, e per questo ci sono diversi tipi dello stesso racconto.
Non mi voglio soffermare sul diverso modo di raccontare la stessa storia, ma sull’effetto generale che il culto ha sulla popolazione: tutti quanti devono espiare e pagare per una colpa, e tutti si devono sentire in debito per un qualcosa che sarebbe avvenuto in passato. Questa è la struttura di base affinché le persone ritengano naturale versare dei tributi, per estinguere un debito che l’umanità ha nei confronti del suo salvatore.
Prima di stabilire che quantitativo di tasse deve essere imposto, si crea un sistema per cui l’autorità comincia a sottrarre delle risorse materiali alla popolazione. Questo crea una situazione per cui alcune persone si trovano in svantaggio sociale, e non potranno assolvere ai nuovi obblighi. Il conflitto generato dalla diseguaglianza sociale, porta alla comparsa dei delitti. Nasce la necessità di istituire dei tribunali e un sistema di polizia.
I tribunali stabiliscono i risarcimenti che i cittadini devono versare nei confronti di altri cittadini e delle istituzioni stesse. L’istituzione si insinua nei rapporti personali, e stabilisce i metri di giudizio di ciò che è giusto e sbagliato. Tutto questo serve affinché il sistema funzioni anche se richiede un sempre maggiore numero di risorse. Dove esiste anche l’aspetto di coloro che possono vivere con le risorse altrui. O ancora peggio, utilizzare le risorse prodotte da altri, a svantaggio di tutta la comunità.
Il sistema disarmonico spinge alla competizione, e alcuni individui sviluppano una personalità narcisistica. Il narcisismo usurpa le risorse umane, per alimentare l’ego di individui che tentano di isolare altri dal contesto sociale. Il conflitto poi necessita di maggiori risorse per essere gestito. E tra le classi sociali compaiono coloro che sono addetti a dirimere i problemi, e per permettere questo si tolgono altre risorse alla popolazione.

I tribunali quindi stabiliscono i risarcimenti, che in un primo momento avvengono consegnando delle risorse materiali all’istituzione. E poi questa si occupa di utilizzare le risorse con i suoi criteri. Di risarcire gli eventuali delitti, o di utilizzare le risorse per mantenere la struttura istituzionale in vita.
Questo sistema impone alla popolazione un valore per le cose, che prima non esisteva. Tutta la popolazione comincia a rapportare il valore delle cose, rispetto a quello che l’istituzione richiede come risarcimento per le infrazioni commesse.
Nel frattempo la condizione di diseguaglianza sociale venutasi a creare, divide la popolazione in coloro che hanno i mezzi di produzione, e chi ha bisogno di ottemperare agli obblighi tributari ma non ha i mezzi. Questi ultimi saranno obbligati a lavorare per un datore di lavoro, che si occuperà lui stesso di gestire il versamento di tributi materiali, e sdebitare i propri dipendenti nei confronti dell’autorità costituita.
Tutto l’apparato diventa ancora più invadente, e la condizione dove all’uomo viene sottratto il tempo da dedicarsi ai rapporti di vicinato, inquina i rapporti interpersonali. Ogni individuo si sente isolato dalla comunità, e attua dei comportamenti anche involontari, dove non vengono rispettate le normi sociali e di convivenza. Il lavoro richiede troppo tempo, e ognuno tende a cercare delle scorciatoie per sopravvivere. Si viene a creare una situazione in cui aumentano i delitti commessi. Quelli di poco conto che nell’insieme creano la condizione di degrado urbano. Nasce in questo contesto la necessità di imporre una tassazione generica su tutta la popolazione, dato che tutti in qualche misura sono colpevoli di qualcosa…
Le nuove tasse imposte possono essere sulla proprietà, sulla persona, sulla circolazione, o su altre cose. Mano a mano che il sistema diventa complesso aumenta il territorio di imposizione fiscale, e l’autorità stabilisce un controllo più ampio. Gli impiegati del governo vengono pagati con le ricevute di versamento dei tributi materiali, con cui vengono pagate le tasse. Le ricevute di versamento dei tributi materiali diventano così denaro.
Tutto l’apparato viene quindi accresciuto, e la richiesta massiva di risorse alla popolazione crea la necessità di avere dei sistemi di produzione più efficienti. Dove prima dell’inizio di tutto questo processo, sarebbe potuta esistere una società dove ciascuno era per conto suo, ma in mezzo agli altri. Ognuno avrebbe scelto qualcosa da fare, e non si sarebbe preoccupato di contabilizzare nulla. Chi pescava al fiume, avrebbe fatto quello, e poi altri sarebbero passati a prendere i pesci, ma nessuno avrebbe tenuto la conta. E così tutti avrebbero avuto le risorse di tutti, senza che nessuno si dovesse preoccupare di avere delle risorse da ottenere, da versare come tributi in futuro. In un ipotetico stato naturale dell’uomo, le comunità sarebbero nate solo dove era possibile ottenere risorse seguendo i cicli della natura.
Un sistema di continua predazione invece, necessita di catene di montaggio e agricoltura organizzata. Chi pescava i pesci con un bastone appuntito lo dovrà fare con delle reti. E chi raccoglieva il cibo, dovrà lavorare insieme agli altri nei campi agricoli. La produzione servirà a nutrire anche tutti coloro che non producono beni materiali, ma li utilizzano.
Questa è la modalità con cui nasce un sistema monetario. Non importa da quanto sia in vigore, perché la struttura è sempre la stessa. La complessità si sviluppa con il tempo, ma alla base c’è il concetto che il denaro è uno strumento dell’istituzione, e non dei cittadini.
Perché molti credono che l’oro sia importante per garantire la validità del denaro?
Nel mondo economico abbiamo un fenomeno di diffusione di teorie per cui una valuta è valida solo se garantita da qualcosa di “reale” come l’oro. Avremmo la possibilità di valutare altri punti di vista, ma certi concetti economici hanno occupato tutto lo spazio a disposizione, sia nei contesti accademici, che in quelli dell’informazione alternativa dove prevalgono schemi di pensiero libertario.
Per quanto possa sembrare paradossale gli economisti accademici sono molto vicini a correnti come quella signoraggista. Anche se l’economia convenzionale bolla come complottismo becero tutto il pensamento relativo al complotto del signoraggio bancario, sia gli accademici che i signoraggisti si oppongono alla visione della teoria monetaria moderna, della moneta vista come istituzione sociale. Come mezzo per assolvere i debiti.
Entrambi i contesti danno importanza al valore dell’oro con diverse sfumature, ma nessuno di questi pensa ad un ipotesi di Stato che voglia acquisire risorse materiali. Tra queste risorse si potrebbe pensare che l’oro sia una risorsa primaria, ma io penso invece che si debba partire da una materia prima come un cereale. L’oro poi verrà considerato in seconda istanza.
Ecco la mia ipotesi: per creare una misura della quantità di lavoro l’autorità sceglie una risorsa principale, e poi paragona tutte le altre risorse a questa. L’autorità, lo Stato, o qualsiasi apparato di controllo sociale chiamato con altri nomi, decide di scegliere un cereale, perché questo necessita di una struttura produttiva organizzata. Se avesse scelto di mantenere il sistema adottando lo stile di vita del cacciatore/raccoglitore, tutti avrebbero potuto versare i tributi di persona. Ma in questo modo non si ottiene il sistema dove alcuni hanno i mezzi di produzione, e altri sono solo forza lavoro.
Poi serviranno altri tipi di cibo e beni materiali per sostenere l’apparato istituzionale. A questo punto l’autorità sceglie di prezzare gli altri beni paragonandoli al bene principale. Per esempio un pollo costa 20 chili di cereale; una mucca costa 150 chili di cereale. Quando viene versato il tributo, il versamento viene annotato in questo modo: 10 chili di cereale, vengono annotati come un versamento di 10 chili di cereale. Un pollo viene annotato come 20 chili di cereale. I chili di cereale sono diventati l’unità di misura generale.
L’autorità ottiene così le risorse materiali, ma per ottimizzare questo processo ha bisogno di rafforzare la distinzione tra le classi sociali. Inserendo a questo punto la richiesta di oro tra i tributi da versare, questo acquisisce valore secondo il prezzo stabilito. Potrebbe essere che un grammo d’oro vale 50 chili di cereale. Chi avrà più oro o mezzi per estrarlo, avrà maggior potere sul resto della popolazione.
Si parte però sempre dalle risorse che servono in prima istanza, e poi in si richiedono altri tipi di materiale che accentuano la divisione in classi sociali. È più funzionale partire da una risorsa come un cereale, dato che i carboidrati sono funzionali ad una società agricola dove migliaia di persone svolgono lavori ad alto consumo di zuccheri. Situazioni con lunghi orari di lavoro che necessitano di carburante.
I cereali poi facilitano l’allevamento, e una quota minima di proteine che deve essere garantita agli operai (altrimenti questi perdono tutta la massa muscolare).
Il sistema basato sull’imposizione di tasse da parte dell’autorità, viene replicato in tutte le parti del mondo. Ogni territorio potrebbe applicare questo sistema di richiedere anche l’oro. Ed ecco che questo materiale acquisisce valore internazionale, e viene usato come mezzo di scambio commerciale. Ma solo perché dei territori con la loro autorità di riferimento, accettano in prima istanza questo tipo di materiale.
Oggi molte nazioni hanno valute, o hanno avuto valute che richiamano l’idea di un peso misurato. Ora questo valore è astratto rispetto a ciò che rappresenta, ma tutto è cominciato dal misurare la quantità di risorse che venivano versate come tributo.
Ci sono valute che si chiamano Pesos, si utilizzano in sud America, e anche queste hanno origine dal pesare un oggetto.
La Sterlina, detta pound, deriva da libbra.
Il dollaro deriva anch’esso dal misurare una certa quantità di argento.
Ci sono molte monete che richiamano l’idea del grano, e in questa figura c’è un Pound egiziano che raffigura anche il grano. In molte parti del mondo si associa l’idea di un peso, al grano.
Riepilogando: in un primo momento il versamento del tributo avveniva attraverso un cereale. Poi nel momento in cui viene inserito tra il versamento dei tributi anche l’oro o l’argento, questo diventa una moneta merce perché trasportabile. Poi da qui nascono le monete metalliche, portando a credere che il denaro debba essere sostenuto da riserve di metalli preziosi.
Il denaro però rimane sempre una misura di quanto vale un oggetto, o una prestazione di lavoro. Ma perché se l’autorità stabilisce un valore iniziale, i prezzi poi crescono nel tempo?
La nascita del sistema bancario commerciale, l’industria, la crescita dei prezzi.
Abbiamo visto che il denaro nasce come attestazione del versamento di un tributo materiale. Poi tutti i tributi materiali vengono misurati paragonandoli al peso della risorsa principale. Però accade che i prezzi aumentano, ma si perde la memoria di come questo processo abbia avuto inizio.
Per risolvere questo dilemma, la domanda che dovremmo porci è: come fa una persona ad essere inserita in un contesto in cui la sola ricchezza materiale prodotta è quella che viene versata come tributo all’autorità? Se devi andare a lavorare in qualche modo ci dovrai arrivare, non è che ci puoi andare scalzo. Magari ti serviranno delle cose in casa per conservare il cibo, che consumerai quando tornerai la sera tardi. Ad un certo punto il sistema vorrà darti dei diversivi per il tempo libero, vorrai comprare delle cose che prima non ti servivano. Più sarai indaffarato con il lavoro, più strumenti vorrai per gestire il tempo, e le cose che possiedi nella tua abitazione.
Il sistema ti fornisce il modo di indebitarti, per poter acquisire i beni necessari per essere dentro al sistema sociale. In un contesto dove l’autorità potrebbe ad esempio imporre una tassazione per ottenere 100 tonnellate di cereale, e 10 mila polli. Quindi i cittadini si devono sentire abbastanza indebitati da lavorare quello che serve per generare questo tipo di ricchezza. Una volta che il versamento dei tributi materiali ha soddisfatto questa necessità, l’autorità non ha motivo contabile di mettere in circolazione ulteriori ricevute di versamento dei tributi materiali che permettano ai privati cittadini di comprarsi altri beni per se stessi. Le ricevute di avvenuto versamento dei tributi materiali una volta che vengono utilizzate per estinguere il debito, vengono distrutte e non sono disponibili per comprare altri beni di tipo personale da parte della classe lavoratrice.
Però l’autorità è interessata al fatto che tutti siano nel sistema, e tutti utilizzino la stessa unità di misura monetaria. E in un primo momento quello che può fare un comune cittadino, è promettere alla sua cerchia di conoscenze di ottenere in futuro quella unità di misura. Questo è un meccanismo di indebitamento tra privati che accettano tra di loro le promesse di pagamento.
Lo spazio di influenza di un comune cittadino però, è ristretto, e basato sulla capacità di accumulo del singolo individuo. E si tratta più che altro di scambi materiali che poi vengono ripagati con altri scambi materiali dello stesso valore. Quel valore creato dal contesto monetario dove vengono decisi i prezzi principali.
Chi invece ha i mezzi di produzione, ha anche grandi possibilità di accumulare le ricevute di versamento dei tributi materiali, molto oltre la sua necessità di estinguere i debiti con l’autorità. E quindi ha maggiori possibilità di creare le proprie promesse di pagamento, per acquisire risorse materiali. Dove le sue promesse di pagamento, possono essere a loro volta utilizzate da altri per gli scambi commerciali. E quando la sfera d’influenza è molto grande, il creatore di promesse di pagamento ha il potere di prestare ad altri queste promesse; a coloro che non hanno grande spazio d’influenza, ma devono indebitarsi per stare dentro al sistema. Vediamo un esempio.
Se l’autorità utilizza come unità di misura il peso di un cereale, la valuta corrente potrebbe essere chiamata “chili”, riferendosi ai chili del cereale. E i privati che creano delle promesse di pagamento utilizzano lo stesso metro di misura. Dove la creazione di questo denaro privato, può avvenire dentro un registro contabile, dove vengono annotate tutte le transazioni tra diversi soggetti dello stesso circuito creato da chi ha grande spazio d’influenza.
I vari soggetti che chiedono credito possono tra di loro scambiarsi le promesse di pagamento del soggetto influente, all’interno del circuito dove il credito è stato generato. La quantità di queste promesse di pagamento viene creata, ma anche distrutta quando chi ha contratto il debito ripaga utilizzando sempre le promesse di pagamento nello stesso circuito.
Le promesse di pagamento del soggetto influente, sono a loro volta un debito verso chi le detiene. Perché chi le crea deve utilizzare le ricevute di versamento dei tributi materiali, per sdebitare coloro che detengono le promesse e devono sdebitarsi nei confronti dell’autorità. Attraverso la figura del personaggio influente che fa da intermediario.
La creazione di promesse di pagamento, può portate a dei conflitti sociali nelle classi intermedie. Coloro che non comandano, ma che hanno avuto dei privilegi di poter ottenere risorse più degli altri: chi autorizza i privati cittadini a creare denaro nella stessa unità di misura del governo? E chi decide quanto credito possa essere creato? I tribunali e la legge sono obbligati ad intervenire, per regolamentare la gestione del credito. Perché il problema è che il credito, ha il potere di far acquisire risorse materiali che coinvolgono tutto il sistema economico. E per questo motivo che all’interno del circuito si accettano le promesse di pagamento del circuito stesso, ma tra diversi circuiti si accettano solo le ricevute di versamento dei tributi materiali. Per limitare lo spazio d’influenza degli altri competitori, che altrimenti avrebbero potere illimitato di acquisto nel sistema economico.
Ritorniamo ora al problema che il privato cittadino poco influente che deve essere comunque inserito nel sistema sociale e ha bisogno di beni materiali. Come ad esempio le scarpe e i vestiti.
Esempio: un produttore di scarpe è stato favorito dal governo nell’acquisizione di strumenti, macchinari per produrre scarpe. Il governo gli ha anche commissionato un certo quantitativo di scarpe che dovrà produrre per la forza lavoro del governo stesso. Ecco che comincia la produzione, e alcune persone che non stanno già lavorando per il governo, verranno a lavorare per il produttore di scarpe.
I lavoratori che producono le scarpe, non possono andare a lavorare vestiti da uomini della pietra. Dovranno anche loro usufruire dell’abbigliamento necessario per essere accettati all’interno del sistema. Dove si potrebbe pensare invece ad un sistema di tipo comunitario che prevede che lo Stato produca anche i beni materiali per i privati cittadini. Un sistema dove i cittadini e lo Stato sono la stessa cosa, e tutti decidono attraverso la democrazia partecipativa ma… invece noi ci troviamo in un sistema che funziona perché l’autorità ha diviso la popolazione in classi sociali, altrimenti non avrebbe funzionato. E in questo contesto il datore di lavoro che possiede i mezzi di produzione, può pagare i lavoratori con le sue promesse di pagamento, o concedere un credito, sempre utilizzando le sue promesse di pagamento che vengono prestate ai lavoratori. Questi poi potranno ripagare il prestito con lo stipendio che viene pagato in promesse di pagamento.
Il modello che io sto utilizzando parla di produttori, che sono anche cittadini influenti che possono generare promesse di pagamento. Mentre oggi ci sono le banche che prestano, che sono divise in linea teorica dai padroni dell’industria. Poi ci sono le persone giuridiche, che sono un altro modo di gestire la ricchezza, attraverso megastipendi dati ai dirigenti che così non corrono alcun rischio in caso di perdita.
Però con questo modello di base si possono comprendere tutti i passaggi iniziali, che mancano in altri contesti dove si cerca di spiegare come funziona il sistema monetario. Come ad esempio, comprendere perché in realtà ogni banca gestisce solo i suoi soldi.
Per capire questo immaginate che ogni banca privata, ha un tabellone con annotato tutto il denaro creato sotto forma di promesse, con le transazioni tra i vari correntisti. Fate finta che questo tabellone sia visibile a tutti, e ogni volta che un correntista deve fare delle transazioni con un altro soggetto dello stesso circuito, viene scalato un conto, e ne viene accreditato un altro. In questo sistema i soldi non si spostano dal tabellone.
Ma cosa accade se un correntista deve pagare al di fuori del circuito di appartenenza? In questo caso le banche private a loro volta, hanno un conto presso la banca centrale. Quella che gestisce tutte le ricevute di versamento dei tributi materiali, ossia il denaro della banca centrale. Ed è qui che le varie banche private si scambiano il denaro della banca centrale. Anche qui dovete immaginare un tabellone con i vari saldi. Quindi: ogni banca gestisce sempre e solo i suoi soldi, e per comunicare con altre banche ha bisogno di un’altra banca messa in un livello superiore.
In questo modello che vi ho presentato sono partito da un sistema dove un ipotetico uomo della pietra, si avvia ad entrare in un sistema civilizzato, per poi arrivare fino ai giorni nostri. Quello che accade nel tempo, è che il numero di risorse che il governo acquisisce si diversifica, e l’industria cresce e crea sempre più prodotti. Viene abbandonato il vincolo con la risorsa di partenza, cioè il cereale, ma rimane un ricordo dell’unità di misura che viene ancora utilizzata per gli scambi, in un contesto dove i prezzi crescono. Vediamo come.
All’inizio se il governo vuole ottenere 100 tonnellate di cereale, rilascia delle ricevute di versamento pari alla quantità di cereali versati come tributo.
Però chi imprende l’attività industriale usufruisce di risorse reali, che vengono acquistate dai prodotti disponibili. Arriva sempre il momento in cui una risorsa diventa scarsa per vari motivi, e il prezzo di questa si alza. Possiamo pensare che il cereale di partenza utilizzato come unità di misura diventi scarso, e venga pagato un chilo e 20 centesimi di chilo, al chilo. Magari la cosa fa ridere, ma è così che avviene.
Quando i prezzi aumentano a causa della natura predatoria del sistema di produzione privato, che ha un sempre maggiore bisogno di essere più competitivo, l’autorità non può fare altro che aumentare i prezzi e seguire l’andamento deciso dai privati. Cioè pagare un chilo di cereale, un chilo e 20 centesimi di chilo al chilo. Le tensioni inflazionistiche e lo sviluppo di vari prodotti, manterranno solo un vago ricordo di ciò che era un tempo la misura originaria. Fino ad arrivare a valute con riferimenti astratti come l’euro.
Vediamo come la crescita dei prezzi, è dovuta al fatto che è il sistema monetario privato a creare questa. Se potesse esistere (e io credo che non possa) un sistema dove i debiti da saldare sono solo quelli verso l’autorità, potrebbe variare solo la quantità di risorse materiali richieste.
La necessità di utilizzare il contante.
Un altro dei miti importanti nell’ambito delle discussioni economiche, riguarda il contante. La possibilità per le persone di conservare i propri risparmi, al riparo dalle tasse e le banche che rubano i soldi.
Io ho portato come esempio quello di un sistema iniziale che parte dal rilasciare ricevute di avvenuto versamento dei tributi materiali. Queste ricevute potrebbero essere in formato materiale, su carta o altri supporti. Oppure potrebbero essere presenti in un registro contabile accessibile solo presso gli uffici tributari. Nel primo caso le ricevute cartacee verrebbero utilizzate come contante, e sarebbero scambiabili da persona a persona. Mentre nel secondo c’è l’esigenza di interagire con una contabilità centralizzata, dove vengono registrate tutte le transazioni.
Per un controllo serrato delle transazioni, e per evitare che qualcuno contraffazioni le ricevute di versamento dei tributi materiali, la cosa migliore sarebbe quella di mettere tutto in dei registri contabili. I burocrati saranno gli unici a gestire la contabilità delle ricevute di versamento, se le cose venissero fatte in questo modo. Ma perché allora una parte dell’economia utilizza il contante?
Il problema è che il sistema per funzionare deve avere un certo grado di disfunzionalità, altrimenti non ci sarebbero delitti da condannare, e mancherebbe la necessità di istituire un sistema di tribunali e polizia. Serve quindi l’uso di un mezzo di pagamento che possa essere utilizzato anche al di fuori del registro contabile. Dove l’emissore è sempre colui che decide se mettere fuori corso o meno questo tipo di mezzo. E sarebbe sempre in grado di controllare le attività illecite restringendone l’utilizzo, ma qualcosa non funziona, e il contante favorisce quelle operazioni che non dovrebbero esserci.
Per quale motivo non c’è una trasparenza nella gestione dei rapporti tra Stato e cittadini? Molte volte bisogna affidarsi ad intermediari terzi, oppure è la figura dello Stato che deve appaltare ciò che potrebbe organizzare in prima istanza.
Non si farebbe prima ad avere un solo gestore pubblico?
Ecco che si inseriscono sistemi privati, tra lo Stato e i cittadini, e ogni volta che uno prova a comunicare per via diretta, trova sempre una moltitudine di ostacoli infiniti.
Non si potrebbe avere ad esempio una serie di uffici pubblici diffusi su tutto il territorio nazionale, con il nostro conto corrente, la posta, e gli sportelli per le pratiche burocratiche? No, perché l’economia è gestita su più livelli, e i privati devono essere messi in mezzo impedendo che il cittadino comune abbia a che fare con la figura dello Stato. Il sistema bancario privato gestisce l’intermediazione, ritira e consegna il contante, anche se questo non è del sistema bancario privato. E non è neanche dei cittadini!
La teoria monetaria moderna ha una serie di relatori che ripetono spesso che la corruzione purtroppo esiste, e uno Stato troppo disfunzionale perde la capacità di spesa; in contesti di distruzione del sistema produttivo dove vengono generate dinamiche inflazionistiche.
I relatori della teoria moderna sanno che il sistema funziona anche con la corruzione. Però rammendano che la soluzione al problema sia composta da una situazione in cui la figura dello Stato è rappresentanza dei cittadini, che hanno diritto ad una serie di strumenti di rapporto diretto con le istituzioni.
Questo però porterebbe alla fine del sistema che crea il denaro, e tutti i tipi di strumenti finanziari. I cittadini e lo Stato diventando una cosa sola, organizzerebbero le risorse materiali secondo i criteri di minor consumo energetico. Si sceglierebbero tutti i metodi per consumare di meno, dato che la cittadinanza punterebbe a ridurre le ore di lavoro, e i problemi annessi al consumo delle risorse. I soldi scomparirebbero. Anche il contante che è uno strumento che costa la preoccupazione di conservarlo, per poi poterlo usare in futuro.
Oggi si viene minacciati dalla possibilità di veder scomparire il contante. Si raffigura una situazione in cui tutti saranno obbligati ad usare strumenti digitali.
Ci sono due problemi che però non vengono considerati da tutti coloro che recitano il mantra: per risolvere il problema della mancanza di contante, il contante è la soluzione.
Il primo problema, è che la maggior parte delle transazioni interbancarie, avvengono tramite registri contabili. Quelli che ho definito “ricevute di versamento dei tributi materiali” che vengono registrate presso degli uffici. Dove quindi noi siamo già in una situazione dove le banche non si mandano tra di loro dei furgoni blindati con il contate, e non possono utilizzare la loro moneta privata al di fuori del loro istituto. Molti propongono di ritirare tutto il contante per bloccare il sistema, ma il sistema funziona per il privato cittadino in gran parte con il credito generato nel sistema privato, che non può essere prelevato in forma materiale. Se non ci fosse il sistema di moneta privata, nessuno potrebbe acquistare beni personali, ma solo pagare i tributi. Il che abbiamo già visto essere impossibile.
Il secondo problema è che rimangono le cose che vengono indicate come illecite, che devono comunque essere gestite. Il sistema inventerebbe altri mezzi per la gestione di tutte quelle attività che dicono non debbano esserci. Poi le fanno esistere, e incolpano di questo le persone. Vengono raffigurate situazioni in cui tra i comuni cittadini ci sono coloro che non pagano le tasse, o aggirano le regole. Non tutti però… ci sono i cittadini onesti, che però in fondo onesti non sono. E dietro tutta questa retorica il sistema va avanti, dicendo che ci sono gli sprechi e per questo siamo ancora più debitori. Ma nei confronti di chi?
Cancellazione del debito, misericordia, assoluzione, parassitismo, gestione della povertà, ricchezza sconsiderata.
Abbiamo visto come i ricchi siano creati dal sistema. Qualcuno ha lavorato tanto per guadagnarsi questa condizione, ma non si tratta solo di merito, e di persone che hanno cominciato dal basso rimboccandosi le maniche. L’accumulo di ricchezza è funzionale al sistema, altrimenti non ci sarebbero tutte quelle figure di riferimento che elargiscono stipendi.
Dentro a tutto questo discorso, ci sono anche gli esclusi dalla società. Coloro che per reddito e condizione sociale, non hanno sufficienti risorse per essere inseriti nel contesto sociale.
Ma cosa vuol dire essere inseriti nel contesto sociale? Vuol dire che hai quelle risorse che ti servono a funzionare dentro il sistema. Non è detto che queste risorse siano quelle di cui hai bisogno.
Se ti serve la macchina, è perché la società è stata organizzata in modo che altrimenti dovresti passare le ore in attesa di un mezzo di trasporto pubblico.
Viene poco considerata l’idea di avere un modello urbano con le cose che ti servono di frequente vicino casa. Dove invece un gruppo numeroso di persone si trovano nella situazione di voler guadagnare più reddito, e per questo sono disposte a passare ore tra l’uscita di casa, l’attesa di un mezzo, il trasporto, l’attesa di un altro mezzo, e così via…
In questa situazione si accumulano tutti i problemi della società degli ultimi, tutti i disagi sociali e le varie forme più o meno evidenti di problemi mentali. Più il mezzo di trasporto è dedicato ai poveri, più il disagio aumenta. Tutti coloro che hanno un problema sono lì. Anche quelli che cercano un po’ di aria condizionata, o un posto dove riscaldarsi.

Attorno a queste situazioni di disagio ci sono coloro che aiutano i disagiati. Tutti quei gruppi che fanno volontariato perché sentono dentro di loro l’esigenza di attenuare una colpa, e se non aiutano il prossimo si sentono in debito verso qualcosa. Una retorica che da ancora più forza al contesto di colpa e debito, che è alla base del funzionamento dei sistemi monetari.
In senso religioso si sente parlare spesso di giubileo, e di cancellazione del debito. Perché questo interesse nei confronti dei più deboli, se il sistema è nato dal creare un dislivello di ricchezza? Il sistema per andare avanti ha bisogno di un dislivello di ricchezza, e di una certa quantità di inefficienza. E anche di un equilibrio tra coloro che sono improduttivi e coloro che producono. Se coloro che sono affossati sono troppi, allora il sistema fallisce.
Per questo motivo esistono delle misure di cancellazione del debito, con vari sistemi che permettono al sistema bancario di continuare a funzionare.
Le banche private non hanno un limite prefissato di creazione di moneta loro, di prestiti, mutui e quant’altro. Però i prestiti creano depositi spendibili da chiunque riceva denaro sul conto corrente. Le banche private tra di loro si scambiano riserve presso la banca centrale. Quando un correntista si indebita e non è in grado di ripagare, la banca privata che ha emesso il prestito perde riserve presso la banca centrale. E questo crea il problema dei crediti inesigibili, che altrimenti non esisterebbe senza una gerarchia di debito all’interno del sistema bancario.
Durante la scrittura di questo articolo ho mantenuto vivi dei paragoni. Dove le riserve bancarie sono le “ricevute di versamento dei tributi in forma materiale”. Le promesse di pagamento sono il denaro creato dalle banche private. Mentre il contante è sempre appartenente al sistema delle “ricevute di versamento dei tributi in forma materiale”, nella forma che può essere usata al di fuori del registro contabile.
Allora quando la situazione di alcuni correntisti è in sofferenza, potrebbe essere un vantaggio impacchettare i crediti inesigibili, vendendoli ad altri intermediari finanziari. In questo modo la banca privata ottiene una parte delle riserve che stava perdendo, e in parte assorbe le perdite per evitare di perderci troppo tempo e risorse nel recuperare ciò che non è più recuperabile.
In certe situazioni è la banca centrale a comprare i crediti inesigibili. C’è un sistema per cui si fa finta che questi siano un investimento proficuo per il futuro, e si disattiva il problema dell’insolvenza all’interno del sistema bancario.
Si deve attivare a questo punto una soluzione per chi non può pagare. Il sistema inventa il perdono dei debiti, e ci sono diverse procedure per questo tipo di discorso. Tutto assume un tono religiosistico, ti viene chiesto quante volte sei stato indebitato, e se meriti che la tua istanza di esdebitazione venga accolta.
Le persone intelligenti a questo punto hanno capito perché avviene tutto questo. Le altre rimarranno alla logica di guardare agli sprechi, e a coloro che non lavorano ma percepiscono un reddito, senza comprendere che questo è il sistema con il denaro. Non c’è modo di farlo durare nel tempo se non ci fosse tutto questo. Dove è compreso oltre al discorso delle inefficienze dell’ambito pubblico, anche quelle dell’ambito privato che vengono sottovalutate dall’attenzione pubblica.
Se un dipendente fannullone del comune non è presente allo sportello, subito si nota l’assenza di una funzione che è necessaria nell’adempimento degli obblighi burocratici. Tutti ne parlano nei pressi degli uffici pubblici, tra i bar e i vari punti di ristorazione, e la voce si sparge subito.
Però l’economia è fatta anche di appalti, commesse e acquisti presso le industrie e le aziende private. L’impresa riceve dei soldi dal governo, e questa gestisce i fondi premiando alcune persone in un modo sproporzionato rispetto ad altre. Dove le persone pagate meglio svolgono anche funzioni negative, e riducono l’efficienza del sistema di produzione.
D’altronde un’azienda che riceve commesse dal governo è come se di fatto fosse una branca statale, e può permettersi di avere persone che non fanno nulla, o peggio, rallentano il lavoro altrui.
I relatori della teoria monetaria moderna sostengono di come i privati siano legati alla logica del profitto. A loro interessa assumere solo se possono vendere la propria produzione. E se possono assumere meno persone possibili, ancora meglio per i loro profitti.
Questo però, non significa che i privati puntino all’efficienza intesa come il modo di lavorare meglio. Nella struttura capitalistica è importante mantenere la distinzione tra classi sociali, e fare delle cose controproducenti. Come tutte quelle mansioni che si occupano di gestire il personale creando più problemi di quelli che in teoria dovrebbero risolvere. Ci si accorge di questo quando la persona incaricata di una funzione manca per diverse ragioni, e tutti lavorano meglio.
A questo punto i lavoratori si accorgono del fatto che mentre loro vengono rimproverati per essere arrivati tardi, o altre mancanze, alcune pratiche del luogo di lavoro creano molta più inefficienza di quanto ne provocherebbero loro in prima persona. Perché allora quello spazio che permette alla struttura produttiva di andare avanti con una certa quantità di inefficienze non viene dato un po’ anche ai lavoratori di fascia bassa? Si potrebbero togliere le inefficienze più grandi, e permettere un orario flessibile di lavoro, o altri spazi di azione che alleggeriscano il carico di tensione all’interno del processo produttivo.
Invece accade che questo appaia come un qualcosa di alieno e incomprensibile da parte di tutti, classe dirigente, intermedia, e operai compresi. Tutti vengono sedotti dall’idea di prendersi il vantaggio che quell’inefficienza porta. I padroni godono dei profitti maggiori; gli intermedi di avere un reddito anche quando la loro funzione non serve a nulla, oppure anzi peggiora le cose; gli operai godono delle assenze per malattia, e del miraggio di una pensione anticipata grazie a qualche forma di riconoscimento di una malattia contratta in ambito professionale. Insieme a tutto questo vengono permessi piccoli e grandi furti all’interno dell’ambito lavorativo, e tutti prendono qualcosa che non dovrebbero prendere. Tutti devono sentirsi in colpa per aver commesso qualcosa, però in fondo lo fanno tutti, e ad un certo punto riesce difficile essere al di fuori di questo processo.
Fuori dall’ambito lavorativo rimangono coloro che hanno meno di tutti. Ma utilizzano il potere della loro condizione di povertà, come leva per ottenere dei vantaggi dal resto del mondo. E accanto a loro ci sono una schiera di associazioni che gestiscono la povertà, fanno raccolte alimentari, e cucinano per i più poveri. Tutte quelle azioni che leniscono il senso di colpa, e permettono alle persone di avere uno scopo e sentirsi meno in debito per qualcosa che non si sa cosa sia.
Allo stesso tempo i prodotti a base di grano, l’abuso di amidi, sono la principale causa di problematiche come il diabete. Non riesco a trovare fonti chiare, ma sembra che le industrie farmaceutiche private, guadagnino in Italia solo per la produzione dell’insulina, 2,5 miliardi euro all’anno.
Sai quanti alloggi per senza tetto si potevano costruire con questa cifra? Io non so fare una stima, ma credo tanti.
C’è anche chi decide a livello politico di fare in modo che i poveri godano di un reddito di cittadinanza. Oppure di una carta acquisti. E in certi casi dei bonus sono per tutti coloro che vogliano fare un certo tipo di spesa, a prescindere dal reddito di partenza. Queste sono tutte misure per permettere al sistema di andare avanti, e in parte eliminare la povertà assoluta, evitando situazioni limite che possano sfuggire al controllo.
Qualcuno si chiede però se non sia possibile far lavorare tutti per meno ore, rendendo il sistema più efficiente. E lì si capisce che nel sistema attuale questo tipo di efficienza riorganizzativa non è ben vista. Anche il popolo, la gente comune, crede che questo non sia possibile, ma nessuno sa spiegare perché. Molti rimandano il problema al debito pubblico insostenibile, senza capire come questo sia stato generato. Ma seguendo l’esempio delle ricevute di avvenuto versamento dei tributi materiali, vediamo come possiamo inquadrare il debito pubblico.
L’autorità mette in circolazione un numero eccessivo di ricevute di versamento dei tributi materiali, e vuole ritirarne un po’ mantenendo però alcuni privilegi all’interno del sistema. Il modo migliore è che l’autorità metta sul mercato un prodotto monetario chiamato “titolo di debito pubblico”. Questo si acquista utilizzando le ricevute di versamento dei tributi che i più facoltosi hanno in eccesso. Dove l’acquisto continuo dei titoli di debito costituisce l’aumento del debito pubblico nel suo insieme.
Come fa quindi un processo che serve ad arricchire i facoltosi ad essere un debito per le future generazioni? Sono i più ricchi a goderne, e alla scadenza del titolo di debito vengono riaccreditate di nuovo le ricevute di versamento dei tributi materiali, con una quota maggiorata che sono gli interessi.
I relatori della teoria monetaria moderna propongono di limitare o abolire lo strumento di emissione di titoli di debito, da sostituire con investimenti diretti nell’economia. Perché se si investe assumendo le persone rimaste senza impiego si attua una politica di risparmio. L’emissione monetaria è limitata all’acquisto di tutta la forza lavoro che è disponibile ma non è stata ancora impiegata.
La teoria monetaria moderna propone di evitare che i ricchi continuino a ricevere facilitazioni continue, perché questo è come dare un reddito di cittadinanza ai ricchi. Lo strumento tanto contestato dalla gente quando questo viene dato ai poveri, che poi passerebbero tutto il tempo sul divano a non fare nulla. Ma se viene dato ai ricchi anche loro non hanno incentivo ad assumere personale, per la stessa ragione di base: se dai dei soldi per non attuare nulla, non accade nulla. Con l’aggravante che la rendita per ricchi è molto più pericolosa per l’economia perché loro sarebbero quelli relegati al ruolo di datori di lavoro, mentre utilizzano il denaro per appropriarsi di beni materiali, e manipolare i prezzi portandoli al rialzo.
Per risolvere il problema delle pressioni inflazionistiche, la soluzione è nel creare dei posti di lavoro pubblici temporanei, ma questo porterebbe il cittadino ad essere protagonista della polis: i cittadini e lo Stato diventando una cosa sola non avrebbero più bisogno del denaro. Magari i relatori della teoria monetaria moderna non sono d’accordo, ma io penso invece che questa intuizione sia venuta anche a loro.
Riepilogo e conclusioni sul funzionamento dei sistemi monetari.
Il modello che ho presentato parte da un ipotetico uomo della pietra, una specie di uomo allo stato naturale. Quello che penso io però è che l’uomo non sia mai stato da solo nella sua evoluzione. Ci sono stati diversi interventi per portarlo a vivere in una società con maggiore concentrazione demografica, e strutture sociali complesse.
La civiltà agricola è legata all’industria, anche se a molti piace pensare che esista un tipo di agricoltura legata alla natura. In realtà l’operazione di coltivazione e lavorazione dei cereali deve essere effettuata con delle macchine, per ottenere risultati apprezzabili servono motocoltivatori, e macchine per separare i chicchi. Un uomo della pietra non può lavorare il grano sbattendolo con dei sassi. E quando viene chiesto di versare un tributo in cereali viene innescato un processo di industrializzazione, e l’economia viene monetizzata. Chi possiede i mezzi di produzione ha un potere sul resto della popolazione, perché è in grado di versare tributi in grande quantità, e di sdebitare i propri dipendenti.
I relatori della teoria monetaria moderna insistono sul fatto, e insisto anch’io che sono d’accordo su questo, che la moneta è debito. Significa che tutto ciò che viene creato come moneta, promette che questa serva a qualcosa. Lo Stato accetta la sua moneta per assolvere gli obblighi imposti. I privati che creano moneta sono obbligati ad utilizzare le riserve della banca centrale per il pagamento al di fuori del loro circuito. Sono quindi debitori dei loro correntisti, e i correntisti sono indebitati quando chiedono un prestito. Tutti sono obbligati ad accettare la propria emissione monetaria, per estinguere i debiti a chi li ha contratti.
Qualcuno obbietta a quest’ultima affermazione, dicendo che si possono utilizzare delle monete dal valore positivo, come ad esempio l’oro e l’argento. Ma il valore dei metalli preziosi viene forzato da un sistema di accumulo dove in cima a tutto il processo c’è un accumulatore di prima istanza, che non è tenuto a giustificare a nessuno il costo dell’estrazione, e della conservazione in una struttura di sicurezza di quell’accumulo. La moneta di metallo prezioso vale, perché viene fatta valere. E allora la si potrebbe considerare un attivo reale, solo da chi non considera che tutto il processo viene avviato dall’imposizione di un debito.
La cultura del debito, nasce dal sistema religioso. Ed è prevista una procedura di cancellazione del debito, per evitare che il sistema collassi con troppi debitori che ormai non hanno neanche i mezzi per lavorare.
All’interno del sistema esistono dei fattori che rendono disuguali le persone nella loro condizione. Ci sono coloro che lavorano troppo, percependo poco. E che nei loro doveri sociali tendono a non rispettare le regole, perché non se lo possono permettere.
Ci sono coloro che sono riusciti ad ottenere una posizione, è riescono ad avere una vita agiata, e rispettano tutte le norme sociali. Sono coloro che si mettono a norma per qualunque cosa esca di nuovo sul fronte legislativo. Essi hanno il privilegio di poter assumere altri per risolvere le incombenze delle burocrazia. E non mancano mai di pagare tutte le tasse. Però la loro funzione sociale in cosa consiste? Molte volte svolgono lavori che se non ci fossero nessuno se ne accorgerebbe.

Ci sono coloro che fanno leva utilizzando la propria condizione di miseria, per ottenere vantaggi dalla società. Quando uno perde tutto, non ha più la preoccupazione di dover conservare delle cose, e può utilizzare questa leva sfruttando il sistema.
Ci sono anche coloro che vedono il disagio nelle classi più povere, e fanno di tutto per tenersene a distanza. E allo stesso tempo il sistema lascia che la povertà sia alla vista di tutti, per creare un senso di disagio continuo, e incaricare poi persone a risolvere questi problemi.
I lavoratori di fascia bassa, vedendo la povertà, vogliono evadere da questa, e tendono ad indebitarsi oltre le possibilità del proprio reddito. E per evitare che il sistema fallisca, ci sono delle zone grigie dentro alle quali stare. Si crea un rumore di fondo, tra senso di colpa e bisogno di sopravvivenza fisica. Condizionata anche dal sistema che spinge le persone a comprare cose che non servono, ma sono funzionali all’inserimento sociale.

Ci sono coloro che danno il meglio nel lavoro che fanno, ma che non vengono ripagati con un corrispettivo adeguato. Perché le altre persone tendono a spendere più soldi per alleviare subito il senso del disagio. C’è bisogno prima di cercare gratificazioni facili, che non risolvono mai i problemi di lungo periodo. In questo modo chi rende un servizio di qualità viene svantaggiato rispetto a chi vende beni e servizi che danno gratificazione immediata. Dove il bisogno generale di avere una rendita impongono di mettere sul mercato cose che vanno di moda, anche a chi sta dando il meglio di se, che deve accettare questo stato delle cose per non fallire.
All’interno di questo sistema ognuno deve avere un po’ di tutte le caratteristiche. Anche nella ricchezza si può essere miserabili, e cercare aiuto non di tipo economico verso gli altri. Ci sono quelli che rispetteranno alcune regole, e altre no. Si attiva un senso di dissonanza cognitiva, dove partono discorsi generati da cose dette e ridette, riguardo la legalità e la messa a norma. Poi su altre questioni parte il discorso che tanto tutti rubano, e si dovrebbe fare in modo che tutti siano responsabili; non solo alcuni, per poter poi risolvere tutti i problemi che ci sono.
Ma cosa potrà cambiare questo stato delle cose? In realtà il fatto stesso che io me ne renda conto, significa che anche altri sono giunti a questi ragionamenti. Siccome tutte le persone consapevoli vorrebbero meno sprechi e più tempo libero, prima o poi il sistema del denaro verrà abolito.
In molti penseranno che una società senza soldi non sia possibile, si tratterebbe di un socialismo utopico che poi fallirebbe. Il problema però, è che quel tipo di socialismo a cui si fa riferimento è basato sull’idea di un reddito universale, che non ha senso dal punto di vista macroeconomico (viene emesso denaro infinito, senza che nessuno produca nulla).
Io invece vedo nel futuro una situazione in cui le persone vorranno appropriarsi dei mezzi di produzione, nel senso che questi saranno della comunità nel suo insieme. Ci saranno dei luoghi dove produrre gli oggetti che usano le persone, come le scarpe, i vestiti, i mezzi di trasporto. Chi vorrà i beni dovrà recarsi alla zona industriale, e in base alla quantità di lavoro richiesta per costruire i beni stessi, saranno richieste un tot di ore di lavoro da svolgere insieme agli altri. Più uno vuole prodotti nuovi, più dovrà lavorare insieme agli altri per produrre. Eliminando così la necessità di produrre male, per poter vendere di più domani. Non ci sarà più la pubblicità, perché per le persone non avrà senso lavorare più del dovuto dato che non ci saranno acquirenti a cui vendere.
Ci saranno poi le esigenze comunitarie, e un periodo di lavoro che tutti dovranno svolgere per mantenere le strutture comuni. Senza però dover lavorare oltre il necessario, dato che non ci saranno appalti e ruberie che fanno parte del sistema con la moneta, il debito, i tribunali, e tante cose da mantenere di cui potremmo fare a meno.
E il cibo come verrà prodotto? Anche qui la grande distribuzione oggi tende a vendere prodotti che lasciano il senso della fame. Ma in futuro il cibo sarà diverso, e procurarselo in proprio sarà la norma. I mezzi di produzione comuni forniranno tutto il necessario per svolgere l’attività di allevamento e pesca, e mangiare costerà meno ore di lavoro. Il costo vero sarà il tempo che noi dovremmo dedicare a tutto il mantenimento generale del sistema. Ma siccome non ci saranno sprechi, e non ci sarà la necessità di evadere dalla propria situazione spendendo i soldi in vacanze, tutto sarà fruibile. Perché non avrebbe senso in una società dove tutti fanno qualcosa di utile, cercare un sistema per vivere di rendita, assentarsi dal lavoro per evitare di incontrare gente sgradevole. Siccome il lavoro cambierà, questa attività sarà connaturata alla persona. Non avrà senso vivere sulle spalle altrui, perché l’unico modo per interagire con altre persone sarà fare qualcosa per se stessi e la collettività.
Come velocizzare questo processo? Smettetela con il luogo comune delle tasse che pagano i servizi pubblici. Noi non viviamo in un’economia di libero scambio, perché ciascuno è vincolato alla condizione di procurarsi un reddito. La disoccupazione è un fenomeno monetario, e esiste proprio perché la tassazione crea questa situazione di “ricerca di un reddito”.
Continuare a ripetere la solita solfa, allungherà il periodo storico in cui ci saranno tutti questi problemi, ed è una responsabilità comune comprendere la natura del sistema monetario, per portarlo in meno tempo possibile alla sua naturale fine.
Note d’interesse e approfondimenti.
Punto di vista sull’origine del denaro, da parte di di un blog legato alla visione della scuola austriaca: Il Teorema della Regressione di Mises, Bitcoin e la Teoria Soggettiva del Valore (archivio PDF).
Questo articolo è una traduzione di questo articolo qui: Mises’s Regression Theorem, Bitcoin, and Subjective Value Theory (archivio PDF).
Punto di vista della scuola austriaca, di come quelli della teoria monetaria moderna vedrebbero il denaro e lo Stato: How MMT Advocates View Money and the State (archivio PDF) (archivio PDF traduzione automatica).
Articolo su retemmt di Pavlina Tcherneva, sul cartalismo e la moneta come entità guidata dalle tasse. In questo articolo si fa riferimento anche al concetto di “imporre il vocabolario” di Keynes: Il Cartalismo e l’approccio alla moneta come entità guidata dalle tasse – Pavlina Tcherneva (archivio PDF) (archivio PDF originale).
Articolo di retemmt, sul concetto di disoccupazione, e come questo fenomeno sia legato al contesto monetario: Disoccupazione (archivio PDF).
Tra le ricerche di Corrado Malanga, esistono diverse ricerche riguardo la genesi dell’universo, la creazione degli dei, e come questi interagiscono con l’umanità.
Al fine di comprendere come l’Universo sia nato, e come si è arrivati a vivere in un contesto sociale gerarchico, suggerisco tre pubblicazioni che metto in ordine di uscita.
Tutte queste ricerche vengono in genere rilasciate in rete tramite PDF, video, o libri cartacei. Siete voi poi che dovete capire cosa andare a cercare.
Il primo libro si chiama Genesi. La prima versione è uscita in tre PDF, con Genesi 1, 2, 3. Poi è stato fatto un libro stampato edito da Spazio Interiore.
https://corradomalangaexperience.com/wp-content/uploads/Genesi-1.pdf
http://corradomalangaexperience.com/wp-content/uploads/Genesi-2.pdf
http://corradomalangaexperience.com/wp-content/uploads/Genesi-3.pdf
Sempre di Corrado Malanga sono usciti diversi video, e un libro cartaceo sull’argomento “Io e Dio”. Vi metto solo un link ad un video per orientarvi: IO E DIO con CORRADO MALANGA: cercare se stessi attraverso Dio.
L’ultima ricerca che vi consiglio di Corrado Malanga, è quella sui fenomeni mariani, e di come l’influenza di coloro che dicono di essere i nostri Dei agisce nel nostro mondo: FENOMENI BEATA VERGINE MARIA attraverso gli occhi della IA.
Video di Eduardo Garzón Espinosa in cui si parla di spazio d’influenza dei sistemi monetari. E di come l’oro tenda ad essere una merce di scambio in ambito internazionale, mentre all’interno dei vari paesi si utilizzi la valuta di riferimento del governo quando questo ha un sufficiente peso politico: TEORÍA MONETARIA MODERNA 5. Espacio monetario.
Articolo di Randall Wray su retemmt.it, riguardo il fatto che la misura del cereale è quella di partenza, e poi le gerarchie costituite avvalorano l’oro e questo viene così utilizzato dal popolo: Moneta-merce sotto forma di monete metalliche? Metallismo Vs Nominalismo, prima parte (Archivio PDF).
Video esplicativo di Eduardo Garzón Espinosa sulla differenza tra la visione monetarista e quella della teoria monetaria moderna riguardo l’inflazione.
Secondo la visione monetarista l’inflazione è scatenata dalla “stampa” di denaro, che porta di conseguenza alla crescita dei prezzi.
Mentre secondo la visione della teoria monetaria moderna, è la crescita dei prezzi a obbligare il governo a creare più denaro per adeguarsi al nuovo regime dei prezzi. Questo è il video: CREAR DINERO NO TIENE POR QUÉ PROVOCAR INFLACIÓN. Es un mito!
Video di Eduardo Garzón Espinosa, riguardo la creazione di promesse di pagamento. Come sia determinante lo spazio di influenza di ogni soggetto economico. Come le promesse di pagamento siano la maggior parte del denaro utilizzato, e come questo funzioni tramite il circuito bancario.
Viene mostrato in questo video la proporzione tra denaro in contanti, quello della banca centrale che è cinque volte tanto. E quello creato dalle banche private che è 6 volte tanto il denaro della banca centrale.
Da questo video si capisce anche perché non è possibile andare a ritirare tutto il contante dalle banche, pensando di azzerare i conti correnti: TEORÍA MONETARIA MODERNA 9. Dinero bancario.
Video di Eduardo Garzón Espinosa sulla quantità di denaro creato dalle banche centrali negli ultimi anni, per impedire che il sistema bancario privato fallisca: ¿Por qué la banca debería ser pública?
Articolo sulla necessita di cancellare il debito su un sito vaticano: Rapporto giubilare sul debito, ripensare l’architettura finanziaria per aiutare i poveri (archivio PDF).
Il sistema della moneta funziona perché alcuni vengono favoriti dal sistema, e non perché ci sono delle persone che con il loro impegno si siano costruiti dal basso.
E in questo video Eduardo Garzón Espinosa riassume la vicenda tra Elon Musk e Trump, dove i due litigano sui tagli da effettuare alla spesa pubblica. Elon Musk insiste sul tagliare il più possibile, e Trump in risposta annuncia che i tagli potrebbero essere agli appalti che Elon Musk riceve per le sue aziende.
Si scopre come questo tipo di aziende siano in perdita, se non fosse per gli investimenti continui provenienti dalla banca centrale: TRUMP Y MUSK SE HAN PELEADO POR CULPA de la TEORÍA MONETARIA MODERNA.
Articolo sul sole 24 riguardo lo scontro tra Trump e Musk: Trump minaccia di tagliare i contratti governativi a Elon Musk: analisi dei rischi e delle implicazioni economiche (Archivio PDF).
Articolo su retemmt, riguardo la dannosità dei titoli di Stato, e come questi siano una rendita parassitaria: Non emettere più titoli di Stato sarebbe una gran cosa (Archivio PDF).
Articolo sul sito di “Orto da Coltivare” sulla coltivazione amatoriale dei cereali, in cui viene dimostrato che la coltivazione amatoriale non esiste. Servono sempre dei macchinari che vengono creati dal contesto industriale, che ha la possibilità di crearli: Coltivare cereali nell’orto (Archivio PDF).
Articolo su retemmt di Randall Wray, sul concetto di moneta/debito: Conclusione: la natura della Moneta (Archivio PDF).
Lo stesso articolo in originale: Conclusion: The Nature of Money (Archivio PDF).
Tutti i contenuti elencati portano all’approfondimento di altri contenuti che fanno parte in certi casi di liste di articoli da leggere, o video da vedere.