Il negozio dell’usato.
Lontano dai periodi in cui in Italia era facile possedere una o più case, oggi si fa fatica ad avere case di 100 metri quadri. Con stanze diverse da quelle adibite ad uso cucina, bagno e camera da letto.
Chi non possiede una cantina, un vano in più dentro la propria abitazione, sa che bisogna sbarazzarsi degli oggetti inutilizzati. Pena il trovarsi senza spazio, e impossibilitato a godersi gli oggetti quotidiani.
Potrebbe essere una buona idea portare gli oggetti inutilizzati al mercatino dell’usato. Ci ho provato più volte. Risultato? Ci prendi veramente poco per una sbatta assurda. Questi posti si tengono il 50% del venduto, e questo alza notevolmente il costo dei prodotti che diventano poco competitivi rispetto a quelli nuovi che trovi online.
Eppure questa soluzione di vendita sarebbe perfetta per evitare i perditempo. Tutti possiamo andare a farci un giro al mercatino, guardare gli oggetti e non comprare nulla senza dare disturbo.
Se si dovesse comprare qualcosa, non dovremmo preoccuparci del ritiro o della spedizione. Gli oggetti sono lì, basta prenderli.
Però per far funzionare questi mercatini, dovrebbero abbassare la percentuale di guadagno al 20%. Cosa che li farebbe chiudere subito.
Ora invece funziona così: tu metti l’oggetto in contovendita, e poi vieni in alcuni casi avvisato quando l’oggetto viene venduto. In altri casi devi andare di persona a controllare se gli oggetti siano stati venduti. E dopo che sono stati venduti devi passare un altro giorno per ritirare i soldi.
Il discorso conviene solo per un motivo: in fondo anche se non lo diciamo, ai mercatini trovi un sacco di cose che nessuno vorrebbe. Sono quelle che non si vendono neanche con il dimezzamento del prezzo.
Infatti capita spesso che questi mercatini vengono chiusi. Ormai nessuno regge la concorrenza con l’online. Nessuno ripara più nulla, e tutto viene ricomprato nuovo.
Hai provato a mettere l’annuncio su subito.it, marketplace?
Devo vendere un subwoofer. Credo che a qualcuno possa far comodo una cosa del genere. È passivo, e manca l’amplificatore. Magari l’acquirente deve preoccuparsi di comprarlo lui, ma dove troverebbe le informazioni giuste riguardo il modello di amplificatore da comprare? Certamente un venditore di impianti stereo per le auto, avrebbe le informazioni giuste. Ma l’eventuale acquirente dovrebbe entrare in un negozio del genere, e spiegare che gli interessa sapere che modello di amplificatore usato comprare da qualcuno sul marketplace di facebook.
Ecco che mettendo un annuncio del genere, involontariamente creo situazioni perditempo. Persone che vanno in giro a chiedere informazioni, senza dare nulla in cambio.
È difficile vendere anche mettendo i prezzi bassi. Le persone potrebbero pensare che se lo vendi a quel prezzo sicuramente sarà rotto. Qualcuno si giustifica con “vendo causa trasloco” o “inutilizzo”. E se lo vendi a un prezzo troppo alto, allora è meglio cercare su amazon.
Avevo anche provato a venderlo al mercatino dell’usato. Il giorno prima sono passato a chiedere se potevo portarlo da loro, il giorno dopo vado lì di persona e mi dicono che stanno per cedere l’attività ad un’altra gestione.
È più faticoso vendere l’usato che buttarlo via.
Arrivo a mettere l’annuncio prima su subito.it. Poi dopo un tempo insufficiente per essere visto, vedo che devo pagare per vendere una cosa a un prezzo ridicolo. Non resta che il marketplace di facebook, dove si riversano un sacco di persone con i loro annunci di ogni tipo. Lì si può rinnovare l’annuncio più volte e ogni tanto qualcuno ti scrive. È già un progresso.
Ma cosa vuol dire “astenersi perditempo”.
Me lo sono sempre chiesto, anche se intuivo, però non ho mai approfondito. Ma a chi verrebbe in mente l’idea di perdere tempo?
Invece mi sono accorto di quanto le persone possano essere irrispettose, e non capire. Questo sia chi mette gli annunci, che chi li dovrebbe leggere.
Nel primo caso ci sono una sequela di annunci con prezzi non corrispondenti alla realtà, solo per essere trovati prima dai motori di ricerca. La moderna versione degli “AAA vendo questo”.
Mi è capitato in passato di vedere annunci di case, dove venivano messe foto fuorvianti per farti intendere cose per altre. Tutte situazioni da denuncia, se denunciare servisse a qualcosa.
Tutto questo crea una situazione in cui chi mette annunci fasulli, o con descrizione errata, spinge le persone ad avere un opinione preconcetta sugli annunci in generale. È inutile leggere, perché tanto chi ha messo l’annuncio non è stato accurato. Tanto vale scrivere un messaggio e chiedere informazioni.
Facebook si è anche preoccupato di creare dei messaggi già pronti da inviare tipo: è ancora disponibile?
Ecco che compaiono gli annunci con scritto: se vedete l’annuncio vuol dire che è ancora disponibile.
Però ho ancora un mistero da risolvere. Perditempo l’abbiamo già intuito, si rivolge alle persone che scrivono o contattano facendo perdere tempo. Ma quelli che scrivono “venduto” sull’annuncio? Vogliono farti rosicare?
Probabile che questa abitudine, sia stata mutuata dai mercatini fisici, quando si tratta di vendere un mobile come un divano o uno scaffale. L’acquirente paga il prodotto, ma questo viene ritirato o trasportato a casa in un secondo momento. Ed ecco che viene avvisato il pubblico che il prodotto è stato venduto quindi è inutile chiedere.
Ma sugli annunci online a cosa serve? Sono dinamiche che ancora devo capire.
Di recente ho messo a disposizione un portatile in regalo per chi se lo venisse a prendere. Ecco che lì mi sono accorto cosa ti spingere a modificare il titolo e la descrizione fino ad arrivare a cose assurde tipo: leggere bene la descrizione. Per essere sicuro che le persone la leggessero, ho messo la foto in copertina, con la scritta sopra. Da quel momento non mi ha contattato più nessuno.
Nessuno ha più voglia di leggere le descrizioni. È inutile essere dettagliati tanto non serve a niente.
Eppure la descrizione può indicare dettagli importati da conoscere. Tipo come e dove verrà consegnato il prodotto.
Mi trovo uno che mi contatta, e mi chiede se sono di Latina. Il tizio in questione non voleva leggere la descrizione, ma è andato sul mio profilo e ha visto una foto al mare con lo sfondo del Circeo.
Ma non faceva prima a leggere l’annuncio?
Oggi finalmente so cosa vuol dire “ASTENERSI PERDITEMPO”. Scritto bello grande e maiuscolo.
Ti aiuta ad evitare le perdite di tempo, ma non ti contatta più nessuno.
Soluzioni al problema dei perditempo.
Quando non si hanno degli obbietti di lungo termine, si tende a non avere bene chiaro che cosa si vuole.
La disoccupazione di massa, il calo dei redditi, avrebbe dovuto spingere un mercato come quello dell’usato. Ma invece diventa persino difficile dare cose gratuitamente.
Si riempie facebook, di gruppi “te lo regalo se te lo vieni a prendere”, ma non funziona neanche quello. Vorrebbero che tu glielo portassi a casa, e gli spiegassi anche come va usato ciò che stai portando.
E poi… le case sono sempre più piccole, o condivise con sconosciuti per pagare meno spese. Perché mai si dovrebbero comprare altri oggetti? Per giunta logorati e fuori moda.
Si potrebbe cercare una soluzione nella buona educazione, ma ciò non funzionerebbe in un sistema in cui ciascuno è isolato nei suoi problemi ed è disposto a dare solo ciò di cui non ha bisogno.
L’unico modo per far funzionare i mercatini dell’usato sarebbe: statalizzare i mercatini rendendoli un servizio pubblico. Diventerebbero luoghi dove la gente viene a portare le cose che non vuole più, in cambio di un credito spendibile solo all’interno dei mercatini. Le persone esaurirebbero i prodotti considerati migliori immediatamente, lasciando tutto il resto nei mercatini. Riducendo così anche il numero di spostamenti, dato che oggi si parla tanto di mobilità a sproposito.
Dopo un certo periodo i prodotti invenduti possono essere ceduti gratuitamente ad associazioni di riciclaggio, riparatori, o enti di vario genere che ne farebbero uso.
Tutto ciò che non viene accettato neanche da questi ultimi verrebbe riciclato, come rifiuti separando le materie prime.
Sarebbe semplice no?
Eppure oggi una proposta del genere verrebbe storpiata così tanto, solo per evitare un po’ di spesa pubblica per offrire un servizio sociale.
Si butterebbe la cosa in caciara, mettendo di mezzo le associazioni che dovrebbero cercare volontari non pagati, che chiedono l’elemosina durante la giornatina ecologica. Dove vendono quelle borse fatte con le cinture di sicurezza delle auto demolite.
Tutto questo non fa che creare quelle situazioni in cui alla fine le strade secondarie si riempiono di rifiuti a bordo strada, fino al punto in cui bisogna spendere dei soldi per pulire tutto il casino.
Però in questo caso non c’è un problema di spesa pubblica, perché l’appalto se lo prende qualcuno amico di qualche politico. Qualcuno che cercherà di intascarsi i soldi, pagando gli operai che svolgeranno il lavoro il meno possibile.
Astenersi perditempo!
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