Celibato involontario e narcisismo patologico.

  Joel Samuele |

 

Antefatto.

Qualche tempo fa cercavo di capire alcune problematiche di tipo sociale. In rete ci sono tanti gruppi di discussione in cui i problemi vengono identificati secondo chiavi di lettura che polarizzano l’attenzione su dei dettagli. Il più delle volte questa focalizzazione eccede lo scopo per cui il gruppo era stato creato. Si finisce per rimanere incastrati nell’analisi del problema, senza risolverlo.

Due sono le tipologie di gruppi che principalmente andrò ad analizzare. Il primo gruppo parla del celibato involontario (Red Pill) inteso come problematica maschile. Il secondo gruppo parla di relazioni tossiche e narcisismo patologico, ed è frequentato in gran parte da platea femminile.

Alla fine di questo articolo cercherò di fare un punto della situazione mettendo prima a confronto i due mondi. Quello della Red Pill, e quello dove si parla di narcisismo patologico.

 

La Red Pill.

La Red Pill, fa riferimento alla pillola rossa del film “Matrix”. Nel film assumendo la pillola rossa si viene a conoscenza della realtà illusoria della simulazione in Matrix. Nel caso della Red Pill assumendo la pillola rossa viene rilevata la verità sulle relazioni di coppia.

Faccio un viaggio attraverso i vari forum: le femmine della specie sono fortemente selettive quando devono scegliere il loro compagno. Il problema è il celibato involontario. Da qui è nato il termine INCEL (involuntary celibate).

L’estrema focalizzazione porta ad un odio esasperato verso il mondo femminile. Si finisce con lo stare male solo a leggere i discorsi di questi forum.

Ci sono anche dei canali Youtube sull’argomento. La voce dei video appare camuffata e il volto è oscurato.

Molto più facilmente si trovano video di detrattori della teoria a volto scoperto. Sono tutte persone che credono di far parte di un mondo giusto, progressista e inclusivo. Per questo sentono di avere ragione e non hanno motivo di nascondersi.

Quelli della Red Pill accusano i detrattori, etichettandoli come “Blu-pillati”. Avendo assunto la pillola blu, non comprendono la vera natura delle relazioni. Oppure fanno finta di non comprenderla al fine di ottenere dei vantaggi sociali.

La Red Pill pone l’accento sulla differenza tra ipergamia e poligamia. Il sessantotto ha imposto la libertà sessuale facendola intendere come una situazione in cui tanti uomini vanno con tante donne e viceversa (poligamia). Mentre invece il libertinismo ha creato una situazione in cui la scelta femminile verte sugli elementi in cima alla piramide, lasciando tutti gli altri con le briciole (ipergamia). A tutti coloro che risultano essere nella media rispetto ai canoni di bellezza viene riservata una vita sessuale limitata.

Da un punto di vista statistico la popolazione è composta grossomodo da metà di popolazione maschile e l’altra metà femminile. Tutta la popolazione femminile gode di enormi vantaggi grazie al regime di libertà sessuale imposto. Insieme a quella parte di popolazione maschile che gode del meglio dei vantaggi nel mondo della relazione, fanno circa il 60% del totale. E la maggioranza non vorrà mai cambiare lo status quo.

La colpa è soprattutto di tutti i maschi che pur essendo infelici comunque sia accettano di contribuire ad una società che non gli garantisce il dovuto. Un tempo la società patriarcale avrebbe garantito attraverso il matrimonio monogamico una situazione migliore. Ipergamia e poligamia non sono interessi conciliabili tra di loro, e bisogna che qualcuno ponga dei limiti affinché la società non si sgretoli. Altrimenti tutti i maschi alfa hanno la possibilità di godere di un ampia vita sessuale, creando così una situazione in cui chi non viene incluso decide di andare a dare il suo contributo di lavoro e impegno nella società altrove.

È chiaro che il celibato involontario è una problematica maschile. Per le ragazze è più facile avere una vita sessuale. È molto difficile andare incontro ad una situazione di rifiuto. Anche quelle più bruttine, riescono comunque a trovare qualcuno disposto alla relazione.

Quando invece un ragazzo si trova in difficoltà, gli viene detto che tutto questo è una situazione temporanea. “Un giorno troverai quella giusta”, è la frase con cui la psicologa liquida la discussione di fronte al suo paziente involontario celibe.

Le dinamiche sono diverse dalla visione blupillata, dove un ragazzo ingenuo nel suo percorso di vita incontra finalmente una ragazza che si interessa a lui. Arriva il momento del “muro”, quando verso i 30 anni la ragazza non risulta più attraente come prima. A questo punto bisogna fare conti con la realtà. L’orologio biologico comincia a ticchettare, e a segnalare che è ora di sbrigarsi. Meglio abbassare le pretese e puntare a una seconda scelta. Ma chi viene scelto come ripiego dovrà farsi carico di tutta l’insoddisfazione femminile, del non aver trovato l’uomo dei sogni. Lui dovrà farsi carico economicamente e moralmente di chi in realtà da un punto di vista sessuale neanche lo considera più di tanto. Diventerà l’assorbente emotivo di tutte le problematiche e frustrazioni. Sarà ridotto al ruolo di paggetto (maschio beta).

Le facoltà di psicologia sono piene di studentesse che vengono intrise di concetti contrari alla Red Pill. Capita anche che queste diventino nel tempo addette alle risorse umane. Un tipo di carriera ideale dove riversare i pregiudizi verso coloro che sono stati tagliati fuori dal mondo della relazione. Vengono demansionati tutti coloro che risultano meno attraenti, e con meno status sociale. Questo porta molti uomini ad essere ancora di più tagliati fuori dalla relazione.

Tre sono le cose importati: essere belli, avere status sociale, e avere soldi. Ognuna di queste cose può compensare la mancanza di altre. La mancanza di attrattività però, innesca una situazione dove più facilmente ci si troverà con meno status sociale e meno denaro.

Le scuole di seduzione, tentano di risolvere la problematica del celibato involontario attraverso percorsi di miglioramento personale. Ma un eccessiva competenza sociale è indizio di scarso status sociale. Più ci si impegna a trovare una ragazza in questo modo, più si rischia di non trovarla passando per veri sfigati. Non ha senso spendere soldi per anni, stando dietro a delle persone che guadagnano sulla sfortuna altrui.

Stando dietro i consigli dei percorsi di seduzione, si creano dei problemi sociali. Si sono registrati dei casi in cui certi contesti vengono inondati da maschi celibi involontari che tentano approcci improbabili. Queste andrebbero semplicemente proibite. Non si può vivere in una società dove nessuno si preoccupa del futuro. Ci vuole qualcuno che cambi la situazione, ritornando a dei valori tradizionali che permettano alla società di andare avanti.

Avere una personalità narcisistica, machiavellica e psicopatica è una delle caratteristiche chiave per avere successo con le donne. Ecco che loro non si rendono conto delle loro azioni, cercando chi è in grado di sopravvivere meglio nell’ambiente circostante.

 

Gruppi di discussione sul Narcisismo.

Sempre più donne si riuniscono in gruppo per parlare delle loro relazioni tossiche. Si moltiplicano i gruppi e le donne che rilasciano la loro testimonianza o l’opinione sull’argomento.

Ci sono le relazioni normali e le relazioni tossiche.

Quando una persona limita i tuoi interessi personali e ti spinge a non avere fiducia in te stessa, ecco che ti trovi davanti ad un narcisista patologico.

Lui nei primi periodi ti inonderà d’amore, e ti dirà che sei la più bella di tutte. Si tratta del fenomeno del bombardamento d’amore. Stai attenta a questi segnali.

Il narcisista alle volte scompare, ma poi ricompare alla ricerca della sua risorsa. Ecco come è fatto il narcisista. Lui ha il suo harem, e a disposizione tante persone da utilizzare.

Conosci la storia delle scimmie volanti? Quando il narcisista vuole che tu faccia qualcosa, ecco che utilizza altre persone per spingerti a stare al suo gioco.

Per fortuna abbiamo questo gruppo. Lo abbiamo aperto per discutere di narcisismo e relazioni tossiche. Sia chiaro che è aperto anche ai maschi. Il narcisismo è un problema che colpisce tutti. Ci sono anche storie di donne narcisiste e manipolatrici.

Eppure sappiamo che le nostre storie hanno a che fare con degli uomini che talvolta si presentano fragili, ma poi si rilevano essere dei narcisisti covert. Sapete la differenza tra covert e overt? Gli overt sono più identificabili, si vede quando sono narcisisti. I covert invece manifestano insicurezza. Questo fa pensare di essere in una situazione in cui lui ha bisogno di aiuto ma in realtà vi sta manipolando.

L’importante è stare bene con noi stesse, e aiutarci a vicenda nel comprendere la nostra situazione.

Lui riesce ad innescare quel fascino che ci coinvolge, e non riusciamo a capire perché.

Noi non riusciamo a capire come mai siamo attratte da questo tipo di figure che dissanguano la nostra vita. Dobbiamo realmente fare un percorso con noi stesse e capire dove abbiamo sbagliato.

Un giorno riusciremo a trovare la persona con cui stare bene. Sapete adesso che certi tipi di attenzioni sono innaturali, e sintomo di narcisismo. Per trovare l’uomo ideale dobbiamo dimenticare il narcisista che per tanto tempo ha coinvolto le nostre vite. Se una persona ti dedica troppe attenzioni è sintomo di narcisismo. Se invece non ti dedica per niente attenzioni, è probabile che anche lui sia un narcisista.

Adesso è ora di dimenticare il nostro manipolatore. Abbiamo descritto in tutte le forme quali possono essere gli indizi di una relazione tossica, ne abbiamo parlato insieme e tutte quante siamo d’accordo.

Lui non farà più parte della nostra vita, anche se finché lo ricorderemo vivrà nel nostro passato.

Adesso molte di noi hanno trovato un nuovo compagno. Fortunatamente ci sostiene.

Gli abbiamo anche raccontato tutto quello che ci ha fatto il narcisista in passato. Ma dobbiamo stare attente a non ricadere più nelle relazioni tossiche, quelle che hanno dissanguato la nostra vita. Che ci hanno fatto stare male, e anche il nostro corpo ha mostrato i segni psicosomatici della relazione tossica.

Grazie però alla terapia e ai percorsi interiori siamo riuscite per lo meno a guarire.

 

Narcisismo e celibato involontario: problematiche a confronto.

Ho trascorso un po’ di tempo dietro a questi gruppi. Mi passa per la mente di metterli a confronto tra di loro. Ognuno di essi è immerso nella propria visione. Mi piacerebbe che gli utenti si scambiassero i punti vista, ma so che questo non è possibile.

Il gruppo della Red Pill è incentrato sull’odio verso le donne che non hanno dato ai maschi celibi involontari la minima possibilità di relazione. Ci sono storie di uomini che lamentano una situazione impossibile. Non si parla di avere una vita sessuale, ma addirittura di non aver modo in assoluto di uscire con una persona di sesso opposto in senso romantico.

I gruppi dove si discute di narcisismo invece sono pieni di donne immerse in un percorso interiore, per indagare cosa innesca quel tipo di attrazione verso soggetti di un certo tipo. Manipolatori, infedeli che hanno un sacco di donne, e che mentono sempre.

Qualcuno potrebbe fare la quadra del discorso: il celibato involontario è dovuto al fatto che le donne scelgono soggetti manipolatori, escludendo quelli che non lo sono. Ma questa spiegazione non mi soddisfa, anche se in parte è una spiegazione.

Resta il fatto che esistono soggetti manipolatori di entrambi i sessi, che usurpano socialmente tutte le risorse. Questo crea una situazione dove i più deboli e gli sprovveduti dovranno farsi carico di tutto.

Non esistono però contestazioni della Red Pill di questo tipo. Di solito troviamo il mainstream che bolla tutto l’ambiente come razzista e misogino. Legato a figure politiche come la destra americana dove i soggetti annessi sarebbero potenziali pericoli sociali. Siccome negli stati uniti ogni tanto qualcuno entra a scuola con una pistola, allora anche in Italia dobbiamo pensare che avvenga la stessa cosa.

Il problema resta che la Red Pill è comunque quel tipo di idee immesse da qualcun altro per ottenere qualcosa. Si scopre questo quando si da per scontato che il vantaggio sessuale femminile sia per forza un vantaggio in ogni situazione.

Le donne che invece vivono esperienze con il loro compagno narcisista, vivono in un mondo di non comprensione di loro stesse. Magari incontrano un qualcuno che le tratta diversamente, ma poi non capiscono perché non sono attratte da questo tipo di uomini.

Si moltiplicano nel tempo i gruppi di discussione sul narcisismo. Nascono associazioni e gruppi di sostegno patrocinati anche da enti locali. Il problema è che ci sono troppe relazioni tossiche è bisogna arginare il problema ma non si sa come.

Negli stati uniti un’attivista femminista ha fatto un documentario chiamato “The Red Pill” che è improntato sul discorso che anche gli uomini hanno dei problemi, ed è giusto discutere dei loro diritti.

Mentre guardo il documentario mi rendo conto che le argomentazioni sono fuorvianti. Si parla di statistiche a confronto. Di disoccupazione, divorzi, suicidi e problemi di droga e depressione. Tutto per far luce sul fatto che gli uomini soffrono statisticamente in molti casi, più delle donne. L’autrice del documentario vuole dire che la pillola rossa da assumere deve essere un’altra. Quella che evidenzia quanta sofferenza c’è nel mondo.

Il documentario mette in contrapposizione diversi personaggi. Attiviste ultra-femministe manifestano contro gli uomini che godono di enormi privilegi. Poi interviene la regista, fa vedere le statistiche dove tanti uomini sono svantaggiati, senza mai menzionare il problema della vita sessuale.

Tutto il contesto del documentario spinge emotivamente le persone a pensare che formando un gigantesco gruppo di auto-aiuto, si possano risolvere i problemi raccontando ognuno la propria esperienza personale di dolore. Senza però venire a capo del problema a monte.

 

Il patriarcato positivo proposto dalla Red Pill.

Nella frequentazione dei gruppi Red Pill, e i blog annessi, mi rendo conto che ci sono anche molte lettrici che ogni tanto fanno capolino nei commenti. Sono una minoranza, e qualcuna di loro rilascia testimonianze per dare la propria opinione. Alcune sono detrattrici dell’ambiente. Altre sono donne che vorrebbero un ritorno ad una società tradizionale, che gli garantisca una vita agiata nel proprio ambiente domestico. Senza dover necessariamente lavorare fuori casa.

Si fa appello affinché si ritorni ad uno stato precedente alle politiche neoliberali, quando un padre di famiglia aveva comunemente un reddito in grado di mantenere una famiglia di quattro persone. Ma non c’è solo questo aspetto. Ci si rende conto che l’eccesso di ipergamia spinge ad una competizione estrema per accaparrarsi quei pochi uomini che abbiano i requisiti, e che ovviamente siano disponibili.

L’ambiente femminile, sa essere spietato. Le amiche diventano le peggiori compagnie, e con il tempo si disertano le attività della vita sociale. Per questo un patriarca buono potrebbe sistemare le cose per tutti. Altrimenti ci si ritrova da sole a 40 anni a dar da mangiare ai gatti.

 

A me personalmente l’idea del patriarcato positivo non convince tanto. Si teorizza una situazione in cui chi gestisce deve pensare a tutti, senza dover attingere a delle risorse per poter imporre un falso punto di equilibrio.

Nella realtà chi controlla la situazione, deve incaricare altri di tenere sotto controllo i costumi. Coloro che controllano dovranno avere dei benefici, e maggiori risorse rispetto agli altri. Non dovranno essere nel problema dell’aver bisogno di qualcosa, e almeno loro dovranno essere accontentati in toto. Solo così potranno adempiere egregiamente al ruolo di controllori.

Questo significa meno risorse per tutto il resto della popolazione. Mi sembra una storia già vista e risentita.
 

Terapie tapioco al problema INCEL e Zitel.

Mi rendo conto che la maggioranza cerca una soluzione immediata ai problemi, facendo appello alle altre persone di comprendere il proprio punto di vista. Considerando le problematiche che emergono, si dovrebbe far qualcosa. Ma tutto ciò che viene fatto non serve a niente.
 

Scuole di seduzione 2.0

Se le scuole di seduzione non funzionano, perché tanto è la femmina della specie a decidere il compagno e non viceversa, allora ecco che alcune di queste promettono risultati migliori rispetto alle altre. Citano la Red Pill nei loro contenuti facendo vedere che sono d’accordo con la corrente di pensiero, in modo da accalappiare più clienti. Una di queste ha prodotto un video partendo dalla domanda: come mai le donne la danno così poco? Il video spiega che le donne non la danno poco, ma la danno a pochi. Se vuoi essere uno dei pochi, devi comprare il loro corso di seduzione [risate di sottofondo].

Altri invece puntano ad invitare le persone a non seguire i percorsi di miglioramento per piacere alle ragazze. L’unico modo per ottenere risultati è essere un Vero Uomo. E quando sarai un Vero Uomo attrarrai verso di te Persone Di Valore, soldi e amicizia durante lunghe giornate in barca a vela [altre risate].

Ci sono poi coloro che fanno ragionamenti del tipo che prima bisogna partire da A per arrivare a B, oppure da B per ottenere A. Alla fine di tutto il discorso si capisce solamente che le persone stanno perdendo un sacco di tempo per non essere se stesse.
 

Offertismo sessuale.

L’orologio biologico segna il suo tempo. Ecco che la corrente di pensiero femminista pensa di risolvere il problema creando più situazioni in cui le ragazze possano appartarsi insieme al suo principe azzurro. Tutto questo al riparo da fastidiosi casi umani che possano infastidire le fanciulle con richieste inopportune.

Leggevo tempo fa il libro della scrittrice Lorella Zanardo “Il corpo delle donne”, che lamentava il fatto che non ci si potesse sedere all’aperto al tavolo di un bar a leggere un libro. Così come nell’immaginario collettivo pensiamo ad una ragazza che sorseggia un tè al bar, che fa angolo in una strada al centro di Parigi. In mano un libro da leggere, senza nessuno che si avvicini ad infastidirla. Ad un certo punto si avvicina il principe azzurro, ed ecco che lei distoglie lo sguardo dalla lettura.

In questo tipo di discorsi non si fanno i conti con le risorse umane disponibili. Tutti quelli che erano papabili come principe azzurro sono già stati accalappiati, e non c’è modo di risolvere il problema.

Chi dovrebbe vigilare che le ragazze non vengano infastidite? Sicuramente non quelli che non hanno diritto neanche ad avvicinarcisi.

 

Minimalismo.

Il problema del celibato involontario diventa nel tempo un problema per i padroni del vapore. Chi non ha una relazione, spende meno soldi. E con il tempo è propenso a lavorare di meno. Oltretutto una persona sposata sente la responsabilità verso la famiglia ed è più soggetta a ricatti. Viceversa un individuo che va per la propria strada, e non si preoccupa di piacere per forza alle donne, tende a cercare approcci alla vita come il minimalismo. Vive in case poco arredate e si circonda di pochi oggetti. Diventa meno vulnerabile, in periodi in cui si pensa a ridurre le risorse disponibili per la maggioranza della popolazione.

Però il sistema assorbe tutto. E il minimalismo in sé parrebbe una bella idea, ma è solo una furbata dei più ricchi che comunque cercano di utilizzare le persone a stipendio ridotto. Con il tempo il minimalista uomo potrebbe anche trovare una compagna, e vivere così in modo subordinato alla società ma in coppia. Ma si tratta di una coppia sterile senza prospettive per il futuro.
 

Passaggio alla vita spirituale o intellettuale.

Quando l’età del “muro” è stata abbondantemente superata, ecco che ci sono coloro che entrano in una dimensione spirituale cercando qualcosa di superiore. Il principe azzurro non è arrivato. Doveva essere alto, biondo e con gli occhi azzurri. Allora chi più di un essere superiore potrebbe avere queste caratteristiche?

Dai tempi in cui si girava l’Europa con l’Erasmus, ci si ritrova ad avere meno scelte anche per le donne. Sopratutto quando si sta cercando una relazione a lungo termine ed impegnata. Si finisce nel tempo a ripiegare su percorsi spirituali o intellettuali, per dare un senso alla propria vita.

Nascono circoli di donne che piangono per i tempi andati, e cercano conforto nel gruppo. Sembra esserci un senso di pentimento. Ma se potessero utilizzare una tecnologia per tornare giovani ritornerebbero a fare esattamente le stesse cose di prima.
 

Riapertura delle case chiuse.

Tempo fa Salvini aveva proposto di riaprire le case chiuse. Si trattava di una mossa in campagna elettorale per attirare consenso da parte di elettori maschi in situazioni di vita sessuale insoddisfacente.

Salvini ha anche parlato di regolamentazione e tassazione, come assoluzione da parte dello Stato del peccato carnale. I lavoratori impegnati in attività faticose, alienanti o ripetitive, avrebbero avuto il loro momento di sfogo funzionale alla società di libero mercato.

Nell’ideologia di libero mercato si ha una visione delle cose, dove le persone sono agenti razionali che in libertà scelgono tra un lavoro salariato, o un’attività da svolgere da lavoratore indipendente. Mentre nella realtà dei fatti tutto viene studiato affinché vengano convogliate le energie e le risorse verso obbiettivi ben definiti. Le persone possono avere l’idea di aver scelto tra una miriade di opportunità, quando tutte le attività sono incentrate a massimizzare la produzione e minimizzare i costi.

Funzionale al sistema sono tutte le attività anche irregolari che servono a mantenere quieta la popolazione. E un lavoratore celibe involontario è poco propenso a essere pienamente attivo. Dovrebbe lavorare, ma per cosa? Ecco che alcuni politici pensano di regolamentare qualcosa che in ogni caso ci sarebbe comunque. In questo modo ottengono consenso elettorale, sia da parte di chi è interessato ad un momento ludico in piena tranquillità, sia da chi crede che la regolamentazione farà risorgere l’economia del paese.

Ma le prostitute che fanno questo lavoro da dove vengono? In tutto il mondo la situazione demografica prevede che alla nascita ci siano più maschi che femmine. Poi il tempo elimina una parte della popolazione maschile, e in paesi come l’Italia si arriva intorno ai 45 anni dove c’è un punto di inversione, e la popolazione femminile diventa più numerosa.

Quand’è che ci sono tante femmine giovani in più disponibili? Nelle situazioni di guerra e di impiego della popolazione maschile in grandi cantieri. Tutte situazioni in cui si muore più facilmente. In questo modo si ottengono più femmine che possono andare ad svolgere la funzione di assorbente sociale di situazioni frustranti. Il sistema è salvo.

Chi è contrario alla prostituzione pensa ad altri diversivi come le droghe e l’alcool. Però questo tipo di palliativi tendono ad essere poco salutari. Anche la cattiva alimentazione rende i lavoratori obesi o in ogni caso poco efficienti. Questo potrebbe incrementare i fatturati delle industrie farmaceutiche, e in ogni caso portare benefici al sistema.

Ci sono divergenze riguardo quali debbano essere i palliativi che la popolazione deve usare. Nessuna delle parti in gioco è realmente preoccupata del benessere della società nel suo insieme.
 

Incremento della visione bluepill.

La bluepill non è realmente una corrente di pensiero autonoma. È un modo per la Red Pill di descrivere una visione ingenua delle dinamiche sociali.

Tempo fa mi colpì una pubblicità che mi rimane ancora impressa. Un ragazzo si trova in fila alla cassa del supermercato. La cassiera finisce di fare il conto e lui cerca di pagare in contanti. Però ha un problema nel trovare i soldi. Un altro ragazzo invece riesce a pagare più velocemente grazie alla sua carta bancomat. Che cosa succede al ragazzo che esce prima dal supermercato? Riesce a rimorchiare una ragazza che conosce lì sul momento. Noi siamo cresciuti con questo tipo di pubblicità. Con l’idea che le ragazze si conquistano essendo sempre pronti a cogliere le occasioni.

Dove abbiamo posteggiato l’auto all’uscita del locale? Che tipo di situazione devo scegliere per conoscere più ragazze? Nella realtà dei fatti la vita sociale ci fa capire che alcune persone passano il tempo a studiare le situazioni per trovare il momento giusto. Altre invece non hanno assolutamente questo tipo di problema. Potrebbero avere la macchina in un fosso, e problemi logistici di vario tipo. Ma nulla li ostacola nel trovare una ragazza. Anzi è la ragazza che fornisce la logistica adatta per superare qualsiasi problema.

La Red Pill è il momento del disincanto. Si esce dalla convinzione in cui si pensa che la relazione arriva al momento giusto. D’altro canto non è incrementando una visione ingenua che si possano alleviare le tensioni. Si rimane con il senso d’insoddisfazione, e si capisce che le cose non vanno bene.

Anche coloro che in età giovanile potrebbero vedere nella Red Pill un qualcosa di pericoloso per la società, potrebbero un giorno trovarsi nel ruolo di genitore. Il figlio ormai adolescente potrebbe manifestare irrequietezza di fronte a delle domande che non trovano risposta. Come mai altri si e io no?

 

Relazioni di ripiego.

Torniamo alle relazioni tossiche. Il narcisismo è una piaga che consuma le relazioni sociali, e mette dei paletti sempre più fitti nel mondo circostante. Non si capisce perché ci siano sempre più persone prevenute, che prima vogliono prendersi un lungo periodo per valutare la situazione.

Chi ha vissuto a lungo tempo una relazione tossica, porta dentro di se enormi cicatrici che lasciano il segno. Per questo nel tempo si cercano relazioni riparatrici. Il compagno maschio in questo caso diventa un qualcuno che possa essere un supporto emotivo.

Lo stesso compagno non avrà la gioia di vivere una relazione soddisfacente. Magari dopo aver faticato per tanti anni nel cercare il momento giusto, improvvisamente si manifesta la possibilità di conoscere una donna. Gli si presenta davanti una che col sorriso a denti stretti è alla ricerca di un supporto emotivo.

Poi magari la stessa donna rientra in una relazione tossica, perché è programmata per stare dentro a quel sistema.

Lo stesso vale per tutte quelle donne che in giovane età si sono fatte tutte le esperienze di viaggi, Erasmus e vita sociale possibile. Hanno dentro di loro l’idea di un maschio alfa a cui dare tutto. E rimangono con quell’idea anche quando passano ad una relazione di ripiego. Il gruppo sociale, alias “gli amici”, cercano un modo di far conosce la non più giovane ragazza ad un qualcuno che la dovrà supportare per il resto della vita. Si innescano situazioni in cui all’improvviso compaiono persone da sotto i tombini che si rilevano essere dei grandi amici. Ma dove sono state tutte queste persone fino ad ora?
 

Conclusioni.

Per arginare parte del problema, bisognerebbe imporre alle persone di diventare consapevoli. Spiegare ad esempio alle ragazze giovani che non esiste il principe azzurro. Che quando emarginano una parte della società dalla vita sociale, si possono trovare loro stesse isolate in futuro. Quando bisogna fare i conti con i numeri, per scoprire poi che non esistono risorse esterne da utilizzare.

Si potrebbe fare questo? Credo di no, visto che la maggioranza delle persone non legge neanche cosa gli fanno firmare quando vengono obbligate a fare qualcosa.

Il celibato involontario è un problema che non esiste nelle società in cui i maschi vengono mandati a morire al fronte o nei lavori pericolosi e impegnativi. Eliminando una parte della società, ecco che si regolano i numeri, e tutte le risorse umane trovano una collocazione.

Come vedete c’è sempre un problema. Esiste una parte della società addetta ad usurpare gran parte delle risorse. Questo porta ad una situazione in cui poi anche quando si pensa di vivere bene, in realtà si vive male. Si vogliono silenziare i sintomi, senza guarire la malattia.

Nel cercare una risposta da parte di qualcuno, mi rendo conto che questa non arriva da nessuna parte. Siamo immersi in un mondo dove migliaia di persone soffrono di problemi che poi si riflettono sul corpo. Le istituzioni cercano sempre soluzioni palliative, che mantengono inalterato lo status quo.

Salendo sui mezzi di trasporto pubblico, posso osservare centinaia di persone ai margini della società. Tutti coloro che non hanno più lo stimolo ad entrare in una relazione ripiegano su attività sostitutive. O anche peggio si lasciano completamente trascurare. Il mondo è pieno di persone che non si curano di sé. Che non gli importa di essere gradevoli nei propri confronti e neanche per gli altri. Che puzzano di fumo di sigaretta e alcool, e dentro di loro non esiste una dimensione sociale.

I bar sono pieni di persone intossicate dal videopoker, e tutto fa pensare che i problemi della relazione siano lontani. Eppure le ragazze più giovani pensano a trovare il principe azzurro, e non fanno i conti con ciò che hanno davanti agli occhi. Se ci sono tante persone in uno stato di disaggio, cosa fa pensare che la società attuale possa dettare le condizioni e i modi per stare all’interno di una relazione?

 

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