Movimento No-Vax: manifestazione dell'ego.

  Joel Samuele |

novax-banner

Premessa: sono anch’io uno che poco ama le vaccinazioni. Specialmente quando non si sa cosa ci sia dentro ai vaccini, e vivi in un contesto di dottrina medica e scientifica dove le masse pensano che la scienza e la tecnologia siano il progresso dell’uomo.

Assolutamente no: è l’uomo che progredisce quando non ha più bisogno di scienza e tecnologia.

L’essere umano in cui io credo, quello del futuro, sarà un individuo pienamente autocosciente, che capirà in proprio quando una cosa gli farà male, e quando no. La malattia sarà solamente un processo evolutivo, ma mai dannoso.

Prima di arrivare a questo però, ce ne vuole. Soprattutto in un contesto, dove essere No-Vax, significa essere anche qualcos’altro, su cui oggi bisognerebbe porre l’attenzione.

Quello che ho notato, è che il movimento No-Vax, partendo giustamente dal voler difendere i propri figli da un trattamento medico obbligatorio (per chi non ha la possibilità di gestire l’educazione in proprio), può essere il veicolo di altre istanze che andrebbero a peggiorare la stato di guerra civile fredda, rendendo l’Italia un posto peggiore.

Nei No-Vax ci sono persone ad esempio di religione cattolica, che predicano sull’abolizione della legge sull’aborto, e che sono contrari alla cannabis terapeutica, perché Gesù non vuole.

Il risultato di questo potrebbe essere altamente problematico, perché poi a livello politico la risultante potrebbe essere quella di avere una maggioranza che toglie la legge sull’aborto, un’altra che obbliga a vaccinare i figli, e un’altra ancora che peggiora le condizione economiche, e rende così impossibile qualsiasi opzione di fuga, da quello che sembra essere un tritacarne dove il potere medico-farmaceutico, la finanza, e quello di magistratura e polizia, unito al bombardamento mediatico, ti obbliga poi a scegliere una direzione forzata.

Si potrebbe parlare allora di “Vero Potere”, come dice Paolo Barnard. Ma in realtà, come mi diceva uno che lavorava nel reparto macelleria di un supermercato:

«Ma la colpa non è la tua… la colpa è di chi ti ha assunto»

Noi deleghiamo ai movimenti, la nostra vita, sperando che il movimento agisca per noi. Chi ha votato i 5 Stelle dovrebbe rendersene conto.

Dentro i movimenti si ammassano persone cariche di rabbia sociale, e frustrazioni personali.

Questo per un semplice motivo banale: se uno sta bene, se ne sta a casa sua, a farsi gli affari suoi. Alla fine siamo spinti dal disagio ad entrare in movimenti che propongono (a parole), di fare alcune cose, ma solamente se noi li sosterremo.

– A chi dobbiamo sostenere?

– Al movimento.

– Ma non siamo noi il movimento?

Dentro i movimenti, c’è sempre chi vuole portare avanti istanze in teoria affini. Fino a quando non si scopre che non è così, e che ci sono persone che la pensano diversamente su altri temi, che ognuno ritiene importanti siano trattati con priorità rispetto ad altri.

Si pensa spesso al bene comune, come un qualcosa di accettato da tutti, in quanto bene. Ciascuno però ha il suo concetto di bene, e di male.

Alla fine penso che sia l’idea in se, che tutti dobbiamo vivere in spazi ristretti con le medesime regole, ad essere sbagliata.

L’essere umano inconsapevole si aspetta che la scienza e il progresso tecnologico pensi a lui. Il risultato è che questo accade, ma in una modalità sconveniente per le persone che si aspettavano altro.

Ci sono evidenti segni che la politica non è in grado di capire.

Di fronte al tradimento della politica la gente scende a manifestare, come è successo a Pesaro nel luglio del 2017.

La manifestazione sulla libertà di scelta è stata fatta facendo salire persone sul palco, a raccontare le varie storie, di vite perdute, dopo la somministrazione di un vaccino di troppo.

Le ragioni di chi protesta sono chiare, mentre quelle della “scienza” sono una serie di inesattezze a catena, che si sostengono l’un l’altra.

Però dietro le grida di protesta io sento esserci qualcosa di sbagliato.

Come sarebbe il mondo se fossero i No-Vax a governare?

Molti potrebbero pensare ad una sorta di isola felice, verde ed ecologica, con bambini che giocano nell’orto biodinamico fatto sotto casa.

Ma i No-Vax non sono omogenei nei loro credi, e questa visione di mondo felice dei No-Vax è semplicemente utopica.

orto-bambini
Alcuni si aspettano che il movimento No-Vax sia anche per la libera educazione dei figli. Ma questo non è detto.

Bisognerebbe capire quali siano le reali motivazioni della vaccinazione obbligatoria, che non riguardano la salute ovviamente, e neanche le possibili epidemie.

I Pro-Vax hanno paura che i non vaccinati possano essere contagiosi, untori di malattie.

I No-Vax hanno paura che i vaccini causino danni irreversibili, e che i vaccinati siano untori, quindi potenzialmente contagiatosi.

Credo di più alla seconda ipotesi.

Solamente però mi viene da pensare, che in un futuro ancora più minaccioso, per difendere i propri figli, si arriveranno a creare poco alla volta, dei sistemi di sicurezza sempre più invasivi, dotati di personale di vigilanza privato.

E non è una ipotesi impossibile, perché in alcune zone del mondo ci sono dei quartieri recintati, dove le forze dell’ordine non posso entrare senza autorizzazione.

gated-community
Anche in Italia esistono le «Gated Community». Questo nella foto è Borgo di Vione. Una zona recintata con telecamere, muri alti, nei pressi di Milano. Alcune immagini che ho trovato in rete sembrano evocare “The Walking Dead”. Insomma, ci siamo...

E chi sarà ricco, potrà avere un medico privato, che gli potrà rilasciare un certificato di avvenuta vaccinazione (non so se avete capito, senno pazienza...).

Il movimento No-Vax, come tanti altri movimenti, punta al dualismo “noi contro loro”.

Comprendo la rabbia, e il pensiero che il Pro-Vax sia un ignorante a cui bisogna togliere la patente, e anche il diritto di voto.

Ed è per questo “pensiero” che allo stesso tempo non credo nel movimento No-Vax.

Percepisco un qualcosa di preoccupante, così come tempo fa prendevo in giro i grillini. Alla fine avevo capito bene.

Comunque sia, sono sempre più del parere che il voto non serva a nulla. Ciò che cambia la situazione sono le persone quando decideranno di assumersi le proprie responsabilità.

Ma l’assumersi le proprie responsabilità, non delegando più al medico, sommo sacerdote della nostra salute, la nostra vita, significherebbe capire in proprio. Cosa che molti rifiutano come approccio.

sommo-sacerdote
Il sommo sacerdote.

Esiste la paura della morte e di ciò che non si conosce, e questa genera negli individui rabbia e irrequietezza. Ciò che accomuna Pro-Vax e No-Vax, sono queste paure; è anche l’essere disposti a passare con un cingolato sul prossimo, pur di sopravvivere.

Le religioni, siano esse classiche, che modi di vita alternativi che creano veri e proprio culti (cioè future religioni in arrivo...), impongono tacitamente uno stile di vita. Impongono anche di seguire uno schema salutistico.

Tanto per citare un esempio, la bibbia, vieta il consumo di carne di maiale, anche se molti non ci fanno caso.

Di fronte ad un culto esistenziale, rifiutiamo di vedere alcune soluzioni al problema della nostra salute, perché inconsapevolmente qualcosa scatta nel cervello, e impedisce di vedere la soluzione davanti ai nostri occhi.

È da almeno il periodo di inizio 900 (per quello che ne so io) che le istituzioni si intromettono sul diritto di cura. Questo avveniva con Rene Caisse che veniva arresta con ogni scusa, per evitare che lei curasse i pazienti dal cancro. È avvenuto anche in Italia con la cura Di Bella, di cui sono state manomesse le sperimentazioni. È successo tante volte per tanti altri ambiti, e ci sarebbe un elenco lungo che non è il tema di questo post.

Ci si aspetterebbe dunque, che i No-Vax a questo punto, stanchi della medicina ufficiale in mano alle “lobby cattive”, si unissero a chi da anni aspetta il metodo Di Bella; oppure si battessero per indagare sulle altre terapie anticancro non ufficialmente riconosciute; o anche riconoscessero altri metodi a basso costo, che non vengono commercializzati perché non ci si guadagna.

Però, quello che ho notato, è che tra chi si oppone al metodo pseudoscientifico di chi impone le vaccinazioni di massa, ci sono anche quelli che poi asseriscono di appartenere a “l’altra scienza”. E come esiste l’altro €uro, esiste anche l’altra scienza.

Cioè considerano la loro, la scienza quella “vera”, quella fatta da studi “seri”, e vorrebbero, cavalcando l’onda dei No-Vax, imporre le loro idee.

C’è anche chi pretende in un certo senso, che la causa dei No-Vax venga prima di tutto, non pensando invece che occorrerebbe pensare ad un patto sociale, in cui si accolgano finalmente le innumerevoli istanze inattese.

Questo non accade, e si continua solamente a cercare referenti autorevoli utili alla causa, che un domani potranno essere detrattori di altre cause, ugualmente meritevoli di attenzioni.

Non sono d’accordo con questo sistema.

Quello che invece andrebbe messo in discussione, è il diritto dell’essere umano di fare le proprie scelte individuali.

In teoria le manifestazioni dei No-Vax, detti anche Free-Vax, parlano di “libertà di scelta”. Quello che vedo su quei palchi invece, è una manifestazione del proprio ego.

Si dovrebbe pensare al vivere in un ambiente salubre, e non inquinato. Dove nessuno si permetta di asserire che alcune tesi sull’inquinamento ambientale sono roba da complottisti (utilizzando tale termine in senso negativo). Se non che, dentro il mondo della controinformazione, c’è sempre un clima accusatorio tra varie fazioni, dove si parte dal presupposto che: siccome quella cosa non esiste, allora è inutile verificare.

Ma se non verifico, come faccio a capire se quella cosa esiste?

In questo, chi si occupa di fare “l’altra informazione”, finisce con il tempo per emulare gli schemi di chi ora è considerato “mainstream”. Imponendo poi in un secondo momento un’idea della vita che dovrebbe essere poi quella “consona”.

Oltretutto è difficile pensare ad un modo di vita uguale per tutti, perché il fatto di seguire ad esempio una alimentazione differente, dipende anche da ragioni spirituali, che vanno al di là della semplice etica.

Si dice: gli altri non hanno ragione, io si.

Ma se invece gli altri fossimo noi?