ATAC: pagare o non pagare il biglietto?

  Joel Samuele |

bigliettoooo

ATAC: pagare o non pagare?

Questo è il problema.

In questi giorni fa discutere la notizia che dal 2016 l'abbonamento METREBUS non sarà più valido, e in sostanza bisognerà farsi diversi abbonamenti o biglietti, per prendere il treno, e poi magari la metro o il bus.

Allora argomenti demagogici, e populistici, vertono su alcune conclusioni, a mio avviso tutte errate, e vi vorrei dire perché.

 

Certa gggente non fa il biglietto.

Si, e quindi? Tutti quelli che non fanno il biglietto, non lo fanno perché non lo vogliono fare, o perché non hanno i soldi per farlo?

Io penso che una qualsiasi persona a Roma, preferisce utilizzare per tratte medio-lunghe la metro, e preferisce se non gli pesa economicamente, pagare il biglietto. Cioè non ha neanche voglia di mettersi a saltare il tornello, come invece fanno molti poveracci che non essendo inclusi socialmente ed economicamente #glienefotteuncazzo di pagare il biglietto, o che #gliefannoamulta.

Così se vai a San Paolo Basilica, vedi un sacco di gente che salta il tornello, praticando anche un po' di sport all'occorrenza. Dove se metti i soldi nella macchinetta, non ti vedi uscire il resto, perché qualcuno che gironzola lì intorno, ha messo un foglio di carta per bloccare le monete in uscita. Un giorno mi rendo conto di questo perché mettendo un €uro nella macchinetta, questo viene rifiutato, e rimane incastrato da qualche parte. La ragazza al gabbiotto dei tornelli, mi apre l'ingresso e mi fa passare senza biglietto. E quindi a cosa serve il biglietto?

Oppure, quando i treni viaggiano deserti, chi paga quei treni? In fondo il treno, non si accorge mica se la gente è a bordo, considerato quanto pesa rispetto al treno.

Allora uno direbbe, che il biglietto di 1,50 €, è un contributo per far funzionare il servizio. Si, certo, ma quando io salgo per fare anche una sola fermata di autobus, sarebbe giusto pagare 1,50 €, come uno che salendo ad Anagnina scende a Battistini?

Il discorso è che non sono i singoli individui, a mantenere in piedi una struttura come l'ATAC.

 

Io il biglietto non lo faccio, perché il servizio fa schifo. E il servizio fa schifo perché la gggente non fa il biglietto.

E quindi come se ne esce?

Qualche tempo fa abbiamo sentito parlare dello scandalo dei biglietti clonati. Una persona si sentirebbe nel diritto di non fare il biglietto, perché tanto i soldi se li prende qualcun altro.

Qualche sera fa, a Prima Porta lo 020 era rotto, e la gente dentro in attesa di un bus sostitutivo, rimaneva seduta. Dopo qualche ora è arrivato il bus sostitutivo, anch'esso rotto e la gente è rimasta lì, mentre io ho preso il COTRAL, pieno di quell'umanità ai margini, che si accalca in questi bus della disperazione.

Se io avessi fatto il biglietto, avrei avuto un servizio ultra scadente, ma siccome non l'ho fatto non mi lamento, ma vorrei che le cose andassero diversamente.

E allora? Pago il biglietto, e tutto magicamente torna a splendere?

 

In... [mettere nome paese straniero] il trasporto pubblico funziona perché [mettere motivazione esterofila].

Si, se si paga il biglietto, è perché la gente oltre a volerlo pagare, ha la possibilità di farlo (questo molti non lo capiscono). Ma la soluzione non è andarsene in giro con un chip per trasmettere tutti gli spostamenti ad un database. A Milano ad esempio, in linea teorica devi passare l'abbonamento intestato a tuo nome, anche salendo sull'autobus. Ma scusate, a cosa serve ai fini del trasporto pubblico se io ho già pagato quello che dovevo pagare?

Ma non è che serve a controllare tutti i nostri spostamenti?

 

Bisogna pagare il biglietto, ma non c'è lavoro, e allora con il reddito di cittadinanza, la gggente si paga il biglietto, e tutti siamo onesti e bravi cittadini.

Non si contribuisce all'economia per quello che si paga, ma per quello che si fa. Chi emette la valuta, ti tassa perché così sei costretto a utilizzare quella valuta, nel nostro caso l'€uro.

Se una persona guadagna il suo stipendio in un modo pseudo-onesto, non contribuisce all'economia di interesse pubblico.

Quindi la soluzione sarebbe non pagare meno, non pagare tutti, ma...

lavorare tutti per lavorare meno.

Se tutti contribuiscono all'economia con il lavoro (che non sia pseudo-onesto), tutti sosteniamo il bene pubblico, e i servizi funzionano meglio.

 

E quindi...

E quindi, occorre fare una politica che non è quella dell'€uro, ma è quella proposta dall'idea della Teoria Monetaria Moderna (MMT), con il posto di lavoro garantito, che propone di far lavorare tutti quelli che vogliono farlo ad un salario di dignità.

Se tutti contribuiscono all'economia, non c'è bisogno di pagare alcun biglietto per far funzionare metro e autobus.

 

Io personalmente propongo (e, ognuno potrebbe pensarla in modo differente rispetto a questo punto):

  • Che venga istituito un programma di lavoro garantito, con un orario di circa 20-25 ore settimanali, che con il livello di automazione industriale attuale sono più che sufficienti per essere considerato un orario full time.
  • Il salario sia sufficiente per pagarsi le spese per mangiare, vestirsi, avere un tetto e muoversi, e avere diritto a pagarsi le spese per quando si va in vacanza.
  • Tutto quanto sopra deve essere inserito in un contesto dove i mezzi pubblici non hanno più obliteratrici, e dove su tutto il territorio nazionale si viaggia in seconda classe e su tutti i mezzi pubblici gratuitamente e senza tornelli e chip vari. Dove chi vuole viaggiare in prima, una volta entrato sul treno, paga il viaggio in prima classe al personale a bordo.
  • Ci dovrebbe essere una tassazione minima, per tutti i cittadini che diventano maggiorenni, che devono contribuire all'economia di tutti, e che in questo modo ci sarà gente che accede al posto di lavoro garantito, o altro lavoro privato o statale.
    La tassazione minima dovrebbe essere il 15-20% rispetto al salario del posto di lavoro garantito. Quindi se il lordo per esempio è di 1150 £, il netto è di 1000 £, e quindi la tassa minima sarà di 150 £. Chi ha redditi in nero, comunque dovrà pagare questa tassa, essendo che il sistema prevede che tutti abbiano diritto al lavoro, e non ci siano persone povere.
  • Il contesto generale, dovrebbe essere quello che lo Stato crea lavori veramente onesti, e non pseudo-onesti, dove il lavoro pubblico serve a migliorare le infrastrutture e i servizi pubblici al meglio.

 

In questo modo, le persone, dato che il trasporto pubblico è già pagato, ove possibile, non useranno l'auto privata.

Immaginate quindi, un contesto dove anche di notte ci sono collegamenti, e nessuno rimane fuori dal trasporto pubblico. E dove tutti quindi sono felici di contribuire all'economia, perché l'economia è fatta di cose che funzionano, e si vogliono far funzionare.

 

Ora dico a te che non paghi il biglietto (come me).

Dico a te che invece lo paghi, perché pensi che vada pagato...

Dico a te, che pensi che vadano fatte più multe, che così chi non ha i soldi, magicamente se li procura, e incomincia a pagare il biglietto.

Dico a te controllore con il tuo lavoro pseudo onesto, che sai bene che chi non ha niente non pagherà niente. E ci saranno persone impiegate con soldi pubblici, per mandare cartelle esattoriali, a chi usa la carta di EQUITALIA per scaldarsi l'inverno.

Dico a te, #FacciamoComeLaSvizzera e mettiamo le SS sui treni.

 

La soluzione è semplice. Lavoriamo tutti, per contribuire tutti.

Video consigliato: Incontro con Warren Mosler a Venezia | 19 Maggio 2012

moslervenezia