#MOMENTOCHOMSKY

  Joel Samuele |

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(ATTENZIONE! Tutti i libri nell’immagine sopra, sono stati poi restituiti ai rispettivi proprietari al termine del servizio fotografico. Non sentitevi quindi in difetto, perché non avete letto abbastanza.)

#MOMENTOCHOMSKY

Mi sono inventato questo nuovo termine, di cui io sono l'autore e ne detengo i diritti.

Momento Chomsky : Dicesi «Momento Chomsky», quando una persona ritenuta un punto di riferimento da tutti come intellettuale o individuo fuori dal sistema, con il tempo diventa una figura consolidata nel sistema, e non capisce che il suo operato è stato digerito dal sistema stesso, e serve solo per far incontri ed eventi spettacolo, dove gli stessi partecipanti non capiscono neanche il contenuto stesso delle conferenze, ma si affrettano solo a farsi fare autografi sull'ultimo libro uscito.

Questo post è anche dedicato a Paolo Barnard.

Se esistono gli intellettuali, di conseguenza e per il rispetto della geometria dell'universo devono esistere anche le masse che non capiscono nulla.” 
Martin Burger King

Perché le persone credono ancora agli intellettuali?

Non esiste un motivo valido per credere ad una persona che se la tira di intendersela. Per quanto brava sia, e per quanto sia capace e preparata, per vari motivi è meglio non credergli.

Prima di elencare i motivi, devo dire che io credo che se si incontrano delle persone con delle conoscenze e delle capacità particolari, il miglior modo per renderle omaggio è quello di imparare più cose possibili da queste, in modo da poter dare una continuità agli insegnamenti, ma anche un cambiamento degli stessi, in base alle esperienze maturate poi dalle persone.

Ovviamente questo processo comporta una democratizzazione della conoscenza e della capacità della persona considerata importante del momento di non farsi strumentalizzare come personaggio pubblico.

Ed ecco, un mutamento in questo senso è temuto, perché non sanno poi come fare in modo che un intellettuale, diventi poi un radical chic da serate e conferenze.

Quindi nel momento in cui uno dice:«ho conosciuto un …................ che ha una idea fantastica per ….................., e questo cambierà il mondo!», in quel momento si crea automaticamente una cerchia di gente che cercherà di accalappiare il personaggio di cui sopra, per farlo diventare un personaggio da conferenza, e svuotarlo di tutta la sua originalità; lasciando poi un involucro vuoto, che ha solo l'aspetto dell’idea che era maturata originariamente.

Queste persone te le ritroverai all'ingresso delle conferenze, pronti a placare qualsiasi iniziativa non prevista dal gruppo di affamati di protagonismo di turno.

Da quel momento, è già troppo tardi per pensare di: imparare più cose possibili da questa persona (cioè dall'intellettuale del momento) in modo da poter dare una continuità e rinnovamento ai contenuti.

Ora passiamo quindi ad elencare i motivi per i quali non bisogna credere agli intellettuali:

  • Perché loro sono intellettuali e tu no?

Ma chi ha detto che uno che non è considerato intellettuale, non possa esprimere le proprie idee?

A questa domanda non so rispondere, ma so che se io non sono un personaggio importante e ho un idea, non mi si caga nessuno e quindi non posso divulgare o proporre la mia idea. E soprattutto non la posso discutere con nessuno.

  • Perché devo aspettare che il personaggio pubblico del momento dica la sua opinione positiva, su ad esempio, una cura contro il cancro che ti può salvare la vita?

Solo i personaggioni di turno possono dare opinioni sulle cure “realmente efficaci”.

  • Ancora una volta: perché non fidarsi?

Per il semplice motivo che il personaggio del momento può cedere a delle pressioni dove viene spinto a dichiarare un qualcosa, che per qualcuno potrebbe essere una sentenza di condanna a morte.

  • Bisogna inoltre capire che:

l'intellettuale, il guru, sono persone che come tutti possono essere soggette a momenti di depressione, scazzo, e miseria intellettuale. Anche perché lo stesso essere intellettuale porta ad essere separato dalla vita pratica, e con il tempo si perde il contatto con l'avere idee funzionali ai problemi del momento. Mentre invece le persone che hanno a che fare con problemi pratici sono allenate dalla vita, a risolvere problemi e situazioni varie.

  • Ma poi rinforzando quanto detto prima…

Se esistono intellettuali, gli altri individui normali vengono di fatto delegittimati dall'essere loro ideatori di qualche idea. Che non deve essere per forza riguardo qualcosa che diventa conosciuto popolarmente, ma anche una semplice iniziativa locale, che poi viene osteggiata.

Leggendo poi alcuni post di Paolo Barnard, mi rendo conto di come questi personaggi come Noam Chomsky, vengono usati dall'opinione pubblica, e con il tempo anche il contraddittorio tra pensieri diversi diventa solo funzionale allo show, e alla fine il tutto si risolve nell'ennesimo evento.

Con il tempo poi la mancanza di energie, e di fantasia, portano a stagionare il personaggio-guru, e ad integrarlo nel sistema egregiamente.

Devo dire però, che anche Paolo Barnard ha dei vari:

#MOMENTOCHOMSKY

Da quando ha cominciato a divulgare la Mosler Economics, viene sempre invitato più spesso ad eventi, dove ci si aspetta che lui si metta a capo di un qualcosa, e molti spingono in quella direzione. Poi quando arriva il momento delle domande, gli fanno sempre le stesse domande di 3 anni fa. Non è che la gente si guarda almeno un video delle conferenze prima. No. Si mette seduta ad ascoltare la conferenza, ma assentandosi mentalmente con la domanda che doveva per forza fare alla fine della stessa. Ne risulta che si vede che PB spiega delle cose, magari anche più volte, e poi alla fine esce fuori quello con la domanda a cazzo, come se non avesse ascoltato un minuto di quello che ha detto PB. Poi alla fine saltano fuori le proposte tipo: «Paolo Barnard presidente del consiglio subito!», con l'ennesima idea di mettere PB a capo di una coalizione, piena di gente che da 3 anni fa le stesse domande.

Poi se ti avvicini a PB e ti offri per essere tu stesso una persona studiosa, e che si da fare per capire, è lui stesso ad ignorarti.

Il tutto poi si chiude con il fatto che la gente che ad esempio legge questo post, dice che servono figure di riferimento, cioè servono intellettuali, e quindi non serve che la gente comune capisca qualcosa, e di conseguenza scatta la trappola del #MOMENTOCHOMSKY, in un loop infinito senza possibilità di uscita.

Quindi la gente continuerà ad avere momenti buoni e momenti come questo, senza capire del perché avvengono certe cose. Affidandosi agli intellettuali, i guru, i capi, i personaggi in vista, bisogna sempre sperare che questi non passino per un #MOMENTOCHOMSKY.

C'è anche il fatto che sono le persone stesse, quelle che magari fanno capo ad un gruppo che non vuole che si tocchino alcuni argomenti, a spingere l'intellettuale di turno a fare alcune dichiarazioni che avvallano l'ideologia della tesi che deve in qualche modo predominare.

E allora si vede la figura di riferimento fare dichiarazioni che diventano sentenze per altri…

Bisogna smettere di credere negli intellettuali.